personalismo, protezionismo e polarizzazione
Attualità - Lifestyle

Le tre “P” del 2025: personalismo, protezionismo e polarizzazione

Tempo di lettura: 3 minuti

In un Mondo segnato da tensioni geopolitiche, economiche e sociali, il 2025 si configura come l’anno del personalismo, del protezionismo e della polarizzazione, tre fenomeni che ridefiniscono le dinamiche globali

Il 2025 si è aperto con un panorama globale complesso, caratterizzato da trasformazioni profonde che influenzano politica, economia e società. Tre tendenze emergono con forza: il personalismo, inteso come culti della personalità; il protezionismo, con il ritorno di barriere commerciali e politiche economiche nazionaliste; e la polarizzazione, che frammenta il tessuto sociale e politico delle democrazie. Questo articolo analizza questi fenomeni per comprendere come stiano plasmando il presente e il futuro.

Personalismo

Il personalismo, inteso come la crescente influenza di capi politici che dominano la scena internazionale è un fenomeno in espansione nel 2025. Figure come Donald Trump negli Stati Uniti o Narendra Modi in India incarnano questa tendenza, in cui la guida si fonda su un forte legame emotivo con i cittadini, bypassando anche le istituzioni tradizionali.

Secondo un rapporto del Pew Research Center del 2024, il 60% degli elettori in democrazie occidentali preferisce capi politici percepiti come “forti” rispetto a quelli che promuovono il consenso istituzionale. Questo riflette una crisi di fiducia nelle strutture democratiche, aggravata da disuguaglianze economiche e insicurezza sociale.

Il personalismo, tuttavia, non si limita alla politica. Nella sfera culturale, il culto della personalità si manifesta attraverso influencer e celebrità che, grazie ai social media, orientano opinioni e comportamenti. Un’analisi condotta da Stanford University nel 2025 evidenzia come il 45% dei giovani tra i 18 e i 34 anni si affidi a figure mediatiche per formarsi opinioni politiche, un dato che sottolinea il peso del personalismo nella società contemporanea.

Protezionismo: un mondo di barriere

Il protezionismo è tornato al centro delle politiche economiche globali, con gli Stati Uniti di Trump come principale catalizzatore. A partire dal 1° febbraio 2025, l’amministrazione statunitense ha introdotto dazi del 25% sulle importazioni da Canada e Messico e del 10% su quelle dalla Cina, giustificandoli con la necessità di contrastare il traffico di fentanyl e l’immigrazione illegale. Secondo un rapporto dell’Università Bocconi, queste misure rischiano di ridurre le esportazioni dell’Unione Europea verso gli Stati Uniti del 5% entro il 2026, con effetti a cascata sui mercati globali.

Leggi gli Articoli di attualità

Non si tratta di un fenomeno isolato. La Cina ha risposto con sussidi per mille miliardi di yuan al settore dei semiconduttori, mentre l’Unione Europea sta promuovendo politiche di diversificazione commerciale per ridurre la dipendenza da partner tradizionali. Il World Economic Forum di Davos 2025 ha messo in guardia contro il rischio che il protezionismo ostacoli il commercio digitale e gli investimenti in tecnologie verdi, fondamentali per la transizione verso un’economia sostenibile. Come evidenziato da uno studio dell’ISPI, dal 2021 al 2023 sono state adottate 1.592 misure protezionistiche a livello globale, un trend che nel 2025 sembra destinato a intensificarsi.

Polarizzazione: società divise

La polarizzazione politica e sociale è un altro elemento caratterizzante del 2025, che vede le democrazie occidentali sempre più frammentate. Un’analisi dell’Università Bocconi del 2024 mostra che il centro politico si sta restringendo, con un aumento delle ideologie anti-establishment e populiste. In Europa, la polarizzazione si manifesta in dibattiti su immigrazione, cambiamento climatico e identità culturale, con un crescente distacco tra cittadini e istituzioni.

Le distorsioni cognitive giocano un ruolo cruciale. Secondo Jamil Zaki, professore di psicologia a Stanford, la “falsa polarizzazione” porta le persone a percepire gli avversari politici come più estremi di quanto siano in realtà, alimentando conflitti.

Un mondo al bivio

Personalismo, protezionismo e polarizzazione non sono fenomeni isolati, ma interconnessi, che riflettono una crisi più ampia di fiducia nelle istituzioni globali e nelle narrazioni condivise. Se il personalismo, almeno in apparenza, rafforza il ruolo dei capi politici, il protezionismo frammenta l’economia globale e la polarizzazione erode la coesione sociale.

Affrontare queste sfide richiede un approccio multilaterale, basato su dialogo, innovazione e cooperazione internazionale. Il 2025 sarà un anno cruciale per determinare se queste tendenze si consolideranno o se emergeranno nuove strategie per superarle.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *