Il 22 giugno, in occasione della Giornata Mondiale della Foresta Pluviale, i dati 2024 evidenziano un’emergenza globale: tra incendi e deforestazione, i polmoni verdi del Pianeta si assottigliano a ritmi allarmanti. Cosa possiamo fare per arrestare questa devastazione?
Il 22 giugno si celebra la Giornata Mondiale della Foresta Pluviale (World Rainforest Day), promossa da Rainforest Partnership dal 2017. Quest’anno il focus “conservare, ripristinare, rigenerare” risuona con maggiore urgenza, alla luce dei dati più recenti che mostrano una perdita record di foreste tropicali nel 2024.
Cosa leggerai nell'articolo:
Incendi e deforestazione: un duplice allarme
Secondo i dati dell’Università del Maryland (via Global Forest Watch), nel 2024 la deforestazione ha raggiunto il massimo storico, guidata per la prima volta da incendi nelle aree tropicali. L’Amazzonia brasiliana ha perso oltre 25.000 km², pari all’intero territorio italiano.
A maggio 2025, solo in Brasile, la deforestazione è aumentata del 92 % rispetto allo stesso periodo del 2024, con 960 km² persi, una superficie simile a quella di New York City.
Impatto sul clima e sulla biodiversità
Il disboscamento è responsabile del 11–15 % delle emissioni globali di CO₂: secondo la FAO, è seconda solo ai combustibili fossili. In tal modo, si interrompe la capacità delle foreste di agire da pozzi di carbonio, aggravando il cambiamento climatico.
Un’altro dato allarmante riguarda la biodiversità. Le foreste pluviali ospitano circa l’80 % della biodiversità terrestre. La perdita di habitat minaccia specie endemiche e pone a rischio anche le comunità indigene che da millenni ne dipendono.
Dove si perde più foresta e perché
A livello globale, tra il 2010 e il 2020 si sono persi in media 10 milioni di ettari di foresta ogni anno, con un saldo negativo netto di circa 4,7 milioni di ettari
Nel 2024 la sola Amazonia brasiliana ha registrato perdite per oltre 6.288 km², quasi raddoppiate rispetto al triennio precedente.
I fattori trainanti del fenomeno includono i comportamenti antropici (agricoltura, allevamento, reperimento di legname), incendi associati spesso a siccità record, e progetti infrastrutturali.
Azioni e iniziative internazionali per tutelare le foreste pluviali
Il World Resources Institute stima che per raggiungere l’obiettivo di zero deforestazione entro il 2030 servirebbe una riduzione annuale del 20 % già dal 2025.
In Brasile, è stato attivato il Tropical Forest Forever Facility, ideato per premiare i Paesi che preservano le foreste.
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Operazioni come “Maravalha” guidata dall’IBAMA hanno condotto al sequestro di 5.000 carichi di legname illegale, colpendo centinaia di attività non conformi.
Il ruolo dell’Italia e dell’Europa
Il WWF segnala che l’Europa è responsabile di circa il 10 % della deforestazione globale attraverso le sue importazioni, con l’Italia terzo contributore tra i Paesi europei per l’approvvigionamento di olio di palma, soia, caffè e legname.
Il Regolamento UE Deforestazione Zero (EUDR), entrato in vigore nel 2023, obbliga le imprese a garantire l’origine “deforestazione-free” delle commodity, rappresentando un passo verso una filiera più trasparente.
Giornata Mondiale della Foresta Pluviale: un invito all’azione
La Giornata Mondiale della Foresta Pluviale non è una ricorrenza simbolica. È un monito sull’imperativo di salvare questi ecosistemi vitali. È necessario un approccio integrato che comprenda leggi efficaci, tecnologia (satelliti, open data), investimenti internazionali, coinvolgimento delle comunità indigene e scelte di consumo responsabili. Soltanto agendo simultaneamente su più fronti, si potrà invertire la rotta, conservando la biodiversità e mitigando la crisi climatica.

Sono la CEO di Controsenso, Impresa operante nel Digital Marketing, nel giornalismo e nella comunicazione strategica. Dirigo un team di esperti che supporta P.M.I. e privati, aiutandoli a promuovere i propri progetti online e offline.