Nel cuore di Milano Ovest, il Parco delle Cave è un esempio straordinario di riqualificazione urbana in cui natura, cultura e antiche pratiche agricole convivono in armonia
Il Parco delle Cave si estende su una superficie di circa 135 ettari e rappresenta una delle aree verdi più suggestive della città di Milano. Situato tra i quartieri di Baggio, Barocco, Quarto Cagnino e Quinto Romano, fa parte del più ampio Parco Agricolo Sud Milano.
Non essendo recintato, questo polmone verde è accessibile in ogni momento dell’anno e offre ai cittadini milanesi la possibilità di immergersi in un paesaggio variegato e rigenerante, ricco di laghi, fontanili, zone umide, boschi e percorsi tra gli orti urbani.
L’area è stata oggetto di un lungo processo di recupero ambientale che ha saputo coniugare la memoria agricola e rurale della zona con le esigenze contemporanee di socialità, svago e sport. Oggi il parco ospita percorsi ciclopedonali, aree dedicate al gioco dei bambini, spazi sportivi per attività come il tiro con l’arco e il calcio, oltre a orti condivisi e numerose iniziative culturali e ambientali.
Tra queste, un ruolo centrale è svolto dall’associazione Shadow Archery Team, che gestisce il Punto Parco in via Broggini, promuovendo l’educazione ambientale, l’inclusione e la pratica del tiro con l’arco anche per persone con disabilità.
La marcita: ingegno idraulico e custodia della biodiversità
Una delle particolarità del Parco delle Cave è la presenza di due marcite, veri e propri gioielli di ingegneria idraulica rurale. Questa tecnica di irrigazione risale all’epoca medievale e fu perfezionata nel XIII secolo dai monaci cistercensi. Le marcite permettono di mantenere i prati sempre verdi anche nei mesi più freddi, grazie all’irrigazione costante con acque sorgive, spesso a temperatura più alta rispetto all’aria invernale.
Il sistema si basa su un’articolata rete di canaletti che attraversano i prati: l’acqua viene distribuita in strisce regolari e poi raccolta da fossi di scolo che la convogliano in un canale principale. Questo ingegnoso meccanismo consente più tagli di fieno l’anno, garantendo foraggio fresco anche nei periodi meno produttivi.
Oltre al valore agricolo, la marcita rappresenta un habitat prezioso per numerose specie animali. Aironi, gallinelle d’acqua, beccaccini, pavoncelle e altre specie acquatiche e passeriformi trovano rifugio, nutrimento e possibilità di nidificazione proprio grazie a questo ambiente umido, stabile e protetto.
Le cascine del Parco delle Cave: un patrimonio vivo
Nel parco si trovano due cascine ancora attive e visitabili, custodi della memoria storica e rurale del territorio: Cascina Caldera e la più celebre Cascina Linterno.
Cascina Linterno è un luogo dal fascino particolare. Le sue origini affondano nel XII secolo, quando era un insediamento monastico, forse appartenente ai Giovanniti o ai Templari, come suggeriscono antichi documenti come la “Carta delle Investiture” del 1154.
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Conosciuta un tempo come “Infernum”, la cascina ha attraversato i secoli trasformandosi, assumendo infine il nome attuale. Dopo essere stata a lungo trascurata e minacciata dalla speculazione edilizia, è stata salvata grazie all’impegno della cittadinanza e nel 1999 è stata ufficialmente tutelata con un vincolo monumentale e paesaggistico.
Oggi Cascina Linterno è un centro culturale e agricolo vivo e dinamico. Grazie al lavoro dell’Associazione Amici della Cascina Linterno, il sito ospita numerose attività: visite guidate, laboratori, percorsi educativi e iniziative legate alla riscoperta del mondo agricolo, della biodiversità e della storia del paesaggio milanese. L’atmosfera che si respira è quella di una Milano antica, rurale, che continua a parlare attraverso i suoi cortili, le sue stalle, gli orti, le api e le narrazioni tramandate.
Natura, cultura e partecipazione
Il Parco delle Cave rappresenta oggi una delle migliori testimonianze di come sia possibile riqualificare un’area ex industriale – un tempo cava estrattiva – restituendola alla collettività sotto forma di spazio naturale, educativo e culturale. Il paesaggio che lo compone è il frutto di un intreccio tra ambiente, tradizione agricola e sensibilità sociale.
Le marcite continuano a offrire un esempio concreto di sostenibilità e di sapienza rurale, mentre le cascine, soprattutto quella di Linterno, mantengono vivo il legame tra passato e futuro.
Passeggiare tra i suoi sentieri, osservare gli aironi volare sopra i laghetti, partecipare a un laboratorio di apicoltura o ascoltare storie antiche sotto il portico di una cascina è un’esperienza che riconnette con la terra, con la memoria collettiva, con un’idea di città che sa essere anche profondamente umana e rispettosa del Pianeta.

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