Un viaggio storico-filosofico nel cuore del Karate, attraverso la voce autorevole di un maestro italiano con oltre cinquant’anni di esperienza
Il saggio Karate. L’arte delle mani vuote: dalle origini a oggi, pubblicato da Nuinui nel settembre 2024, va ben oltre la guida per praticanti. È un excursus nella storia, nella cultura e nella filosofia del Karate.
L’autore, Sergio Mor Stabilini, accompagna il lettore in un percorso che attraversa secoli e confini, dalle origini cinesi e okinawensi fino alla diffusione globale di questa nobile arte marziale.
Il titolo allude a un concetto centrale: il Karate è, letteralmente, “l’arte delle mani vuote”, cioè senza armi. Ma lo è anche spiritualmente, come disciplina che insegna a liberarsi da paure, attaccamenti e impulsi violenti per coltivare il rispetto, la consapevolezza, l’equilibrio interiore.
Cosa leggerai nell'articolo:
Dalle radici storiche all’evoluzione contemporanea del Karate
Uno dei punti di forza del saggio è la ricostruzione dettagliata delle origini del Karate. Stabilini mostra come quest’arte non sia nata all’improvviso, ma sia il frutto di secoli di scambi culturali tra Okinawa, la Cina e il Giappone. I riferimenti storici sono ben contestualizzati, e il lettore ha l’impressione di assistere alla nascita di un linguaggio del corpo e dell’anima, capace di adattarsi ai cambiamenti politici e culturali senza perdere la sua identità.
Ti suggeriamo di leggere: Difendersi senza colpire, l’arte marziale dell’equilibrio interiore
Viene approfondito anche il ruolo delle scuole e dei maestri che hanno contribuito alla diffusione del Karate moderno, fino al suo ingresso nel mondo occidentale e alla sua attuale frammentazione tra approcci sportivi, tradizionali e filosofici.
Chi è Sergio Mor Stabilini
L’autore non è un teorico qualsiasi: Sergio Mor Stabilini è una delle figure più autorevoli nel panorama delle arti marziali italiane. Cintura nera 9° Dan di Karate (nello stile Sankido, da lui stesso rielaborato a partire dal Sankukai), è anche esperto di discipline come Kendo, Aikido, Tai Ji Quan e Katori Shinto Ryu.
Il suo curriculum marziale è impressionante, ma ciò che colpisce di più è il suo approccio educativo: ogni tecnica è strumento di crescita interiore. Ogni lezione un invito alla riflessione.
L’esperienza del Maestro emerge con chiarezza nel libro, non solo nei contenuti ma anche nel tono: il lettore è guidato con competenza, ma mai con saccenteria. Si tratta di un testo che insegna, ma non impone; propone, ma non dogmatizza.
Un linguaggio accessibile
Pur affrontando temi storici e filosofici, Karate. L’arte delle mani vuote è scritto con uno stile chiaro e scorrevole. Stabilini riesce a parlare alle diverse tipologie di lettore: al principiante curioso, al praticante esperto che vuole riscoprire le radici del suo cammino, ma anche a chi vuole comprendere cosa si nasconda dietro un’arte così diffusa
Il libro evita volutamente l’eccesso di tecnicismi, preferendo una narrazione che unisce rigore e passione. Questo rende il testo fruibile anche da chi non ha mai indossato un karategi, ma è attratto dalla cultura orientale o dai percorsi di autodisciplina.
Una visione personale e coerente
Oltre all’aspetto storico e culturale, l’opera si distingue per la sua dimensione personale. Stabilini non si limita a raccontare ciò che è stato: interpreta, collega, rielabora. In particolare, descrive la sua evoluzione dal Karate Sankukai al Karate Sankido, un sistema da lui creato e arricchito da decenni di studio multidisciplinare.
Ti suggeriamo di leggere: Metodo Mindfulness di Mark Williams: una guida per essere felici in 56 giorni
Questa rielaborazione non nasce da un bisogno di originalità, ma da un’esigenza pedagogica: adattare il Karate al contesto attuale, mantenendone i valori fondanti e rendendolo accessibile anche a chi non è interessato all’agonismo, ma alla formazione personale.
Il libro è un’ottima lettura per chi desidera comprendere il Karate nella sua totalità: non solo come disciplina fisica, ma come via di conoscenza e trasformazione. Potrebbe, tuttavia, non soddisfare chi è alla ricerca di un manuale tecnico, ricco di fotografie, schede o istruzioni pratiche. L’approccio è più riflessivo che didattico, più narrativo che visuale.
Siamo comunque del parere che per apprendere i fondamenti del Karate dei semplici tutorial non siano sufficienti. Il confronto con gli esperti è cruciale. I manuali possono essere ulteriori strumenti utili per approfondire e migliorarsi.

Il Magazine di Informazione senza filtri né padroni. Un progetto corale che arricchisce in chiave propositiva, offrendo spunti per salvaguardare il Pianeta.