Dai racconti sacri delle antiche civiltà alle moderne ricerche biologiche: i serpenti continuano a incantare e spaventare l’umanità
Il serpente è uno degli animali più enigmatici della storia umana. Simbolo di paura e saggezza, di morte e rinascita, ha popolato miti, leggende, religioni e, al tempo stesso, studi scientifici e naturalistici.
La sua immagine si sdoppia costantemente: da un lato creatura misteriosa, dall’altro archetipo di guarigione, trasformazione e resilienza. Per capire davvero il posto che i serpenti occupano nell’immaginario collettivo e nella realtà biologica, occorre guardare sia al patrimonio culturale che agli studi zoologici contemporanei.
Cosa leggerai nell'articolo:
Serpenti nei miti: simboli di potere e trasformazione
In quasi tutte le culture antiche i serpenti compaiono come figure centrali. Nella tradizione mesopotamica erano legati al culto della fertilità e della rigenerazione.
In Egitto il cobra sacro, l’ureo, ornava la fronte dei faraoni come simbolo di potere e protezione divina. Nel mito greco, il serpente appare come custode di segreti e conoscenze, spesso associato agli dei della guarigione come Asclepio, la cui verga avvolta da un serpente è ancora oggi il simbolo della medicina. Ma c’è anche il serpente tentatore della tradizione giudaico-cristiana, che incarna inganno e peccato.
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Questa ambivalenza si ritrova ovunque: il serpente come minaccia e, allo stesso tempo, come portatore di rinascita, grazie alla sua capacità di cambiare pelle, rinnovandosi ciclicamente.
Il serpente nella leggenda popolare
Al di là delle grandi religioni, la figura del serpente vive anche nelle leggende popolari. In molte tradizioni contadine europee, ad esempio, si credeva che custodisse tesori nascosti o fosse in grado di incantare con lo sguardo.
In America Latina, figure mitiche come Quetzalcóatl, il “serpente piumato”, raccontano di un animale che non è solo rettile ma divinità civilizzatrice. Nel folclore indiano, i Nāga sono esseri metà uomini e metà serpenti, custodi delle acque e delle profondità della terra.
Questi racconti sono testimonianze del fatto che l’uomo, nel corso dei secoli, ha proiettato sul serpente i propri timori, i suoi desideri, trasformandolo in un ponte simbolico tra il mondo terreno e quello spirituale.
La verità scientifica: biologia ed ecologia dei serpenti
I serpenti sono animali straordinari dal punto di vista biologico. Appartenenti all’ordine degli squamati, oggi se ne conoscono oltre 3.700 specie distribuite in quasi tutti i continenti, ad eccezione dell’Antartide. Sono predatori altamente specializzati, in grado di adattarsi a habitat estremi: dalle foreste pluviali tropicali ai deserti più aridi.
La loro caratteristica più nota è la capacità di muoversi senza arti, sfruttando muscoli e scaglie ventrali per strisciare, arrampicarsi e perfino nuotare. Alcune specie, come i pitoni e i boa, uccidono le prede per costrizione, mentre altre, come le vipere, utilizzano potenti veleni iniettati attraverso zanne cave.
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Contrariamente alla percezione comune, solo circa il 15% delle specie conosciute è realmente velenoso per l’uomo, e gli attacchi mortali sono rari.
Dal punto di vista ecologico, i serpenti svolgono un ruolo fondamentale: controllano le popolazioni di roditori, contribuiscono all’equilibrio delle catene alimentari e, in alcune aree, sono bioindicatori della salute ambientale.
Un fascino eterno
I serpenti continuano a esercitare una suggestione particolare anche nell’epoca attuale, perché racchiudono un dualismo che riflette le paure e le aspirazioni dell’uomo. Sono al tempo stesso simbolo di pericolo e di guarigione, di inganno e di saggezza.
La Scienza moderna non ne riduce il mistero, ma lo arricchisce: capire come si siano evoluti, come riescano a sopravvivere in ambienti ostili e come interagiscano con l’uomo e l’ecosistema ci aiuta a riconoscere il valore reale di questi animali, oltre la leggenda.
Box di approfondimento – Cosa ci insegnano i serpenti
I serpenti sono un esempio perfetto di come natura e cultura si intreccino. I miti ci parlano della paura e della venerazione che hanno suscitato per millenni, mentre la Scienza ce li restituisce come creature fondamentali per la biodiversità.
Oggi possiamo imparare a rispettarli come esseri viventi che custodiscono una parte essenziale dell’equilibrio del Pianeta. La loro presenza ci ricorda che spesso ciò che l’uomo interpreta come “misterioso” è, in realtà, una straordinaria forma di adattamento evolutivo.

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