Georgie: il Manga
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Georgie: il Manga

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Alla ricerca di origini, amori proibiti e drammi nel cuore del XIX secolo

Quando si parla di Manga classici capaci di lasciare un’impronta profonda nel cuore dei lettori, Georgie rientra a pieno titolo in questa categoria. Scritto da Mann Izawa e illustrato da Yumiko Igarashi, è stato serializzato dal 1982 al 1984 sulla rivista Shōjo Comic e raccolto in 5 volumi.

La fama del Manga ha generato presto l’adattamento animato: la serie Lady Georgie, prodotta da Tokyo Movie Shinsha (TMS Entertainment), composta da 45 episodi trasmessi tra il 1983 e il 1984.

Il fascino di Georgie risiede nell’ambiguità dei sentimenti, nei drammi familiari e nella ricerca identitaria: elementi che, nell’epoca dello sviluppo dello shojo “con tematiche adulte”, conquistarono un pubblico affettuoso e critico allo stesso tempo.

Trama e ambientazione di Georgie

Ambientato nella metà del XIX secolo, tra le vaste praterie australiane e le nebbiose terre inglesi, Georgie narra la vita di una ragazza cresciuta in una famiglia adottiva che ignora le sue origini.

La storia comincia quando, in una notte tempestosa, un agricoltore di nome Eric Buttman soccorre una donna ferita nel bosco. La donna affida al contadino una neonata — Georgie — e le consegna un braccialetto d’oro come unico indizio del passato. Eric decide di allevare la bambina insieme ai suoi figli Abel e Arthur, nascondendo a Georgie la verità sulla sua nascita.

Georgie cresce in un’atmosfera affettuosa, ad eccezione della madre adottiva Mary, che nutre risentimento nei suoi confronti. Con il passare degli anni, emergono attrazioni complesse: Abel e Arthur iniziano a provare sentimenti romantici per Georgie, rendendo il triangolo affettivo centrale nella narrazione.

La vicenda evolve tra intrighi, rivelazioni di identità, malattie, inganni politici e passioni contrastate. Georgie decide di partire per l’Inghilterra, fingendosi un ragazzo chiamato “Joe Buttman”, alla ricerca del suo passato e del vero padre.

Il finale del Manga è uno degli aspetti che più divide i fan: Abel e Georgie vivono una relazione, Georgie rimane incinta, Abel muore per colpa di un complotto legato al Conte Dangering, e anni dopo Georgie ritorna in Australia con il loro figlio, rincontrando Arthur miracolosamente vivo e cambiato.

Questo epilogo, tragico e drammatico fino all’ultima pagina, rimane uno degli aspetti più audaci e controversi della serie.

Curiosità e retroscena

Dietro la delicatezza grafica e la forza emotiva di Georgie si nascondono molti retroscena interessanti. L’illustratrice Yumiko Igarashi, già celebre per Candy Candy, ha consolidato con questa opera la sua fama di regina dello shojo, dimostrando di saper fondere dolcezza e dramma in modo ineguagliabile.

In Italia, il Manga ha avuto un percorso editoriale particolare. Le prime versioni pubblicate da Fabbri Editori negli anni Ottanta apparvero in formato a colori e con tavole ribaltate, ma risultarono pesantemente censurate e incomplete. Solo negli anni Novanta, con la Star Comics, è arrivata una versione più fedele, seguita nel 2009 da una splendida ristampa della Magic Press, in quattro volumi con il senso di lettura originale e tavole restaurate.

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Un aspetto curioso riguarda anche i diritti d’autore. Nonostante la storia sia opera di Mann Izawa, in Giappone è scoppiata una controversia legale tra l’autore e la disegnatrice Igarashi. Quest’ultima rivendicava parte dei diritti economici, ma la corte ha dato ragione a Izawa nel 2001.

La struttura narrativa del Manga differisce inoltre da quella di molti altri shojo dell’epoca: Igarashi e Izawa non si sono limotati a una classica storia d’amore adolescenziale, ma hanno introdotto temi audaci come il tabù dell’amore tra fratelli adottivi, l’identità negata e la lotta contro le convenzioni sociali. È proprio questa dimensione tragica e appassionata che rende Georgie un’opera unica, capace tuut’ora di suscitare emozioni forti.

Differenze tra il Manga e la serie animata “Lady Georgie”

Come accade di sovente negli adattamenti animati, anche nel passaggio dal Manga alla serie televisiva Lady Georgie molte cose sono cambiate. Il tono del Manga, profondamente drammatico e a tratti spietato, è stato ammorbidito per adattarsi a un pubblico televisivo più giovane. L’anime ha dedicato grande spazio all’infanzia di Georgie, mostrandola nelle praterie australiane accanto ai fratelli e al padre adottivo, con episodi più leggeri e quotidiani. Il Manga, al contrario, inizia già nel pieno dell’adolescenza della protagonista, concentrandosi sul turbamento dei sentimenti e sulla ricerca della verità.

Le differenze più evidenti emergono soprattutto nel finale. Nel Manga, la storia culmina in tragedia: Abel muore, Georgie resta incinta e torna in Australia, segnata dalle perdite subite. L’anime, invece, sceglie una chiusura più dolce e ambigua, lasciando in sospeso il destino dei protagonisti e rimuovendo le scene più cruente e le tematiche ritenute troppo mature per il piccolo schermo.

Anche i personaggi secondari risultano più sviluppati nella versione televisiva. Alcuni di loro, appena accennati nei volumi originali, trovano spazio e voce nei 45 episodi, conferendo alla serie un ritmo più disteso e narrativamente accessibile. In questa maggiore leggerezza si perde però parte della potenza drammatica che caratterizza il fumetto.

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L’anime ha introdotto anche vari episodi “filler”, cioè non presenti nel Manga, per allungare la storia e rendere più sfumate le dinamiche emotive. Ne risulta una narrazione più “romantica” e meno tragica, in cui il dramma viene temperato da momenti di speranza.

Lady Georgie, quindi, è riuscita a conquistare il pubblico televisivo con il suo tono poetico e le splendide musiche, ma è nel Manga che la storia mostra il suo volto più autentico e appassionato — un racconto di crescita, perdita e coraggio, narrato con la crudezza e la bellezza proprie della grande narrativa shojo.

Impatto, critica e retaggio

Georgie è ricordato come un Manga dalle tinte melodrammatiche, ma anche come un’opera che ha osato esplorare temi complessi: amore proibito, identità, perdita, sacrificio. Nel panorama degli anni ’80, ha rappresentato uno dei vertici della narrazione “romantica con spigoli”.

Molti appassionati ritengono che la versione Manga sia più cruda e sincera, mentre l’anime ha permesso una diffusione maggiore grazie ad una resa visiva accattivante e momenti più “smussati”, pur rinunciando a una parte della profondità emotiva.

In Italia, la sigla “Georgie” cantata da Cristina D’Avena ha cobsolidato l’identità del cartone nella memoria collettiva: la canzone è stata pubblicata nel 1984, raggiungendo una buona posizione nelle classifiche italiane.

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