Uso dell'Intelligenza Artificiale per risparmiare acqua
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L’impatto dell’Intelligenza Artificiale nel risparmio idrico: la nuova frontiera per salvare ogni goccia

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Nel contesto della crisi idrica globale e locale, l’adozione dell’Intelligenza Artificiale sta diventando un elemento chiave per gestire l’acqua con maggiore efficienza e sostenibilità. Dall’agricoltura alle reti urbane, il futuro dell’acqua passa per algoritmi, sensori e dati

L’acqua, risorsa vitale e trascurata, è oggi al centro di una doppia sfida: da un lato la crescente domanda e dall’altro la fragilità delle infrastrutture idriche di fronte al cambiamento climatico. In questo scenario, l’Intelligenza Artificiale (AI) emerge non come una leva concreta per ridurre perdite, ottimizzare processi e preservare la risorsa. Nel nostro Paese, che vede il settore agricolo consumare oltre la metà dell’acqua disponibile, le soluzioni basate su AI e tecnologie collegate stanno già mostrando risultati significativi.

In che modo sta cambiando la gestione dell’acqua grazie all’Intelligenza Artificiale

Si pensi all’agricoltura di precisione: sensori nel terreno, previsioni meteorologiche, algoritmi che calcolano il fabbisogno idrico di una coltura in tempo reale. In Italia, un report elaborato da Consorzi Agrari d’Italia con IBF Servizi ha mostrato come, in terreni coltivati a mais, ortaggi o barbabietola, l’uso di tecnologie “Agricoltura 4.0” possa ridurre i consumi d’acqua rispettivamente del 10 % fino al 20 % rispetto ai metodi tradizionali.

L’AI trova applicazione anche nelle reti urbane: monitoraggio dei flussi, individuazione delle perdite, manutenzione predittiva. Un dato chiave: in Italia sono oggi oltre 150.000 le applicazioni tecnologiche, incluse quelle basate su AI, rivolte alla gestione dell’acqua.

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Eppure non si tratta solo di tagliare sprechi: l’Intelligenza Artificiale permette di simulare scenari futuri, prevedere siccità o eventi estremi, e indirizzare le scelte di investimento per infrastrutture più resilienti.

Opportunità e benefici per il territorio

Le opportunità per il comparto imprenditoriale locale sono molte. In agricoltura, nei bar o nei ristoranti, ma anche nei piccoli Comuni, è possibile introdurre sistemi di sensori intelligenti che monitorano l’uso dell’acqua nei lavelli, nelle lavastoviglie, nei sistemi igienici. L’adozione di soluzioni assistite da AI può tradursi in riduzione della bolletta idrica, migliore efficienza operativa e un importante contributo alla sostenibilità ambientale.

Sfide e aspetti critici da considerare

Nonostante le buone promesse, l’adozione dell’AI nella gestione idrica non è priva di insidie. Innanzitutto, si verifica un paradosso: mentre l’AI può effettivamente ridurre gli sprechi, le infrastrutture associate (data centre, sistemi di calcolo, raffreddamento) consumano elevate quantità di acqua.

Un report segnala che il settore tecnologico italiano potrebbe arrivare tra 4,2 e 6,6 miliardi di metri cubi d’acqua entro pochi anni solo per supportare l’AI generativa.

In secondo luogo, l’efficacia dipende dai dati disponibili, dalla qualità delle infrastrutture e dalla capacità di adozione delle imprese e dei territori meno attrezzati. Ancora una volta, serve governance, formazione e strumenti adeguati.

L’introduzione di tecnologie avanzate richiede inoltre investimenti e — spesso — un cambio di mentalità: non si tratta solo di comprare sensori, ma di integrare processi, persone e cultura d’innovazione.

Box di approfondimento – Casi studio italiani

In Italia si possono già citare diversi casi concreti che mostrano come l’AI stia facendo la differenza nella gestione idrica. Ad esempio, in Sicilia, un sistema di irrigazione intelligente chiamato “IrrigOptimal” — basato anche sull’AI — ha superato un risparmio idrico del 50 %, mantenendo inalterata la qualità delle colture.

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Nel Mantovano, nella zona dei Comuni di Curtatone e Borgo Virgilio, è stato realizzato un impianto intelligente (canale Angeli-Cerese) che si estende su 3.500 ettari: grazie a un software di origine australiana si prevede un risparmio di 37,5 milioni di metri cubi d’acqua in dieci anni.

Un progetto denominato “WICO”, realizzato in Toscana con la partecipazione di Acque S.p.A., l’Istituto di Biofisica – CNR e altre aziende ICT, mira a monitorare qualità, portata e anomalie della rete idrica grazie a centraline multisensore e AI in tempo reale.

Un report dell’Osservatorio Proger segnala che nel comparto agricolo italiano sono coinvolte circa 110.000 aziende (su circa 1.130.000 totali) che utilizzano tecnologie dell’Agricoltura 4.0: queste aziende si trovano in prima linea nell’applicazione dell’IA e possono ottenere risparmi idrici fino al 70 %.

Questi esempi dimostrano che non si tratta di un futuro remoto: l’AI sta già agendo in Italia, e i risultati — seppur con margini di miglioramento — sono incoraggianti.

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