Dall’arrivo della tecnica cartaria all’alba dell’industria moderna. Un viaggio tra fogli, acque e innovazioni che ha trasformato parola e sapere in materia concreta
La carta ha origini lontane. L’invenzione è comunemente attribuita alla Cina intorno al 105 d.C., quando venne realizzato un supporto mediante stracci, reti da pesca e scorza d’albero.
Successivamente la tecnica passa nel mondo arabo e poi giunge in Europa. In Italia, le prime attestazioni della lavorazione cartaria risalgono al XII–XIII secolo, in località come Amalfi e Fabriano. In particolare, a Fabriano è documentata la produzione di carta «bambagina» (fatta con cotone) già nel 1264.
Fondamentale era la presenza dell’acqua – un corso d’acqua costante e pulito era requisito per la lavorazione degli stracci, la formazione della pasta e il lavaggio dei fogli.
L’Italia al centro della produzione cartaria europea (XIII-XV secolo)
Nel corso del Medioevo l’Italia assunse un ruolo di rilievo nella produzione della carta. Come indicato da fonti specializzate, «per circa 200 anni l’Italia ebbe il primato nel commercio della carta». La presenza di cartiere in Liguria, in Toscana, a Salò, a Colle Val d’Elsa, così come a Fabriano, contribuì a consolidare un distretto cartario italiano competitivo.
Le imprese cartarie di quell’epoca introdussero importanti innovazioni tecniche : a Fabriano, ad esempio, si svilupparono la filigrana (marchio impresso nel foglio) e l’uso della pila idraulica a magli.
Il primato italiano subì una battuta d’arresto soprattutto nel XVII secolo quando il declino nella qualità igienica e la diffusione di epidemie colpirono la produzione cartaria.
L’industrializzazione e il patrimonio cartario italiano
Con l’avanzare dell’età moderna e la nascita della fabbrica cartaria, l’industria della carta in Italia seguì il percorso dell’industrializzazione. È significativo il ruolo della città di Fabriano, che ospita lo storico archivio della Cartiere Miliani Fabriano, fondato nel 1782.
Il patrimonio industriale legato alla carta – fabbriche, cartiere, infrastrutture idriche – è oggi oggetto di studi e di valorizzazione museale.
Il presente della carta in Italia: sostenibilità e memoria
Oggi il settore cartario in Italia produce carta per numerosi impieghi, ma deve anche affrontare sfide importanti: riduzione del consumo energetico, uso responsabile della materia prima, riciclo e tutela del patrimonio storico. Il racconto della carta italiana ci porta dunque dal foglio artigianale al jumbo-roll industriale, passando per le filigrane, le cartiere d’acqua e le macchine a cilindri.
Lascia parlare la carta e la lingua taccia. – Miguel de Cervantes, Don Chisciotte della Mancia
La memoria di queste tradizioni è preservata da musei e archivi come l’Istituto di Storia della Carta “Gianfranco Fedrigoni” a Fabriano, che valorizza questo patrimonio.
La storia della carta in Italia è la storia di come un materiale fragile e apparentemente semplice abbia contribuito a plasmare la cultura, l’economia e la società. Dalle sue origini artigianali ai grandi impianti industriali, passando per innovazioni che hanno fatto scuola, il nostro Paese ha giocato un ruolo primario nella filiera cartaria europea e globale. Custodire questo sapere significa riconoscere l’importanza del supporto scritto — e del foglio che trasmette idee — nel lungo percorso della civiltà.

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