Burnout giovanile
Benessere - Psicologia

Generazione burnout: perché i giovani stanno crollando e cosa possiamo fare per aiutarli

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Un numero crescente di giovani adulti e adolescenti sperimenta livelli preoccupanti di stress, esaurimento emotivo e insoddisfazione lavorativa. Le cause del burnout sono molteplici: precarietà economica, cultura della performance, pressioni sociali e mancanza di supporto psicologico adeguato. Un’analisi dei dati più recenti rivela un fenomeno globale che richiede risposte urgenti

Il burnout, riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come una sindrome legata a stress cronico sul lavoro non gestito adeguatamente, sta colpendo in modo crescente le giovani generazioni. Secondo un sondaggio del McKinsey Health Institute, il 22% dei lavoratori a livello globale mostra sintomi di burnout, con percentuali più elevate tra i giovani dipendenti di aziende piccole e non manageriali.

Negli Stati Uniti, una ricerca condotta da Talker Research su 2.000 adulti ha rilevato che un quarto degli intervistati ha sperimentato il burnout prima dei 30 anni, con l’età media del picco di stress a 25 anni per la Generazione Z e i Millennials.

Le cause del burnout giovanile: precarietà, iper-produttività e cultura tossica

Le cause del burnout giovanile sono molteplici. In Italia, un’indagine dell’Osservatorio WellFare ha evidenziato che sei giovani lavoratori su dieci soffrono di disagi emotivi legati a esaurimenti energetici e pressioni lavorative, spesso dovuti all’uso intensivo dei dispositivi mobili per lavoro.

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A livello internazionale, uno studio di Common Sense Media, in collaborazione con Harvard e Indiana University, ha rivelato che oltre il 50% degli adolescenti si sente sotto pression, con lo sviluppo di sintomi di stress, ansia e burnout.

Le conseguenze: dimissioni, insoddisfazione e perdita di produttività

Le conseguenze del burnout tra i giovani si riflettono anche sul mercato del lavoro. Secondo un sondaggio di Zeta Service, l’80% dei dipendenti appartenenti alla Generazione Z e ai Millennials sarebbe pronto a lasciare il lavoro a causa di una cultura aziendale tossica.

Un’indagine di Resume Now ha inoltre evidenziato che il 77% dei lavoratori under 25 si sente autorizzato a rifiutare incarichi extra, dato che segnala una crescente resistenza al sovraccarico lavorativo.

Cosa possiamo fare per eliminare il burnout giovanile: prevenzione, supporto e cambiamento culturale

Affrontare il fenomeno del burnout giovanile richiede interventi a più livelli. Da un punto di vista istituzionale, è fondamentale promuovere politiche di prevenzione e supporto alla salute mentale, come l’adozione di programmi di assistenza psicologica accessibili fin dalla più tenera età.

Le aziende devono rivedere le proprie culture organizzative, promuovendo ambienti di lavoro inclusivi, flessibili e orientati al benessere dei dipendenti. È inoltre essenziale educare i giovani alla gestione dello stress e al riconoscimento dei segnali di burnout, fornendo strumenti per affrontare le pressioni quotidiane.

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È infine necessario un cambiamento culturale che valorizzi il benessere personale al di sopra della performance, riconoscendo l’importanza del riposo, delle relazioni sociali e dell’equilibrio tra vita privata e professionale.

Il burnout tra i giovani è un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Affrontarlo con decisione è fondamentale per garantire una società più sana, produttiva e sostenibile.

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