Negli ultimi decenni, il rapporto tra essere umano e ambiente si è incrinato profondamente. Le foreste si riducono, gli oceani soffocano nella plastica e l’aria, che un tempo respiravamo come dono sacro, porta con sé tracce di dolore. La Terra, come un organismo vivente, mostra segni di affaticamento. Ma dietro ogni ferita del Pianeta si nasconde una ferita dell’uomo.
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L’Adriatico chiama, le Marche rispondono: a Grottammare e Senigallia cittadini, scuole e associazioni si uniscono per restituire al mare la sua bellezza.
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Le foreste costituiscono uno degli strumenti naturali più potenti al mondo per attenuare il riscaldamento globale. Attraverso la fotosintesi, gli alberi assorbono anidride carbonica dall’atmosfera e la immagazzinano nei loro tessuti — tronchi, rami, radici — oltre che nel suolo.
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Per la prima volta nella storia, le energie rinnovabili hanno superato il carbone nella produzione globale di elettricità. È quanto emerge dal nuovo rapporto del think tank Ember, che fotografa un momento di svolta nella transizione energetica mondiale.
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Tra ghiacciai in ritirata, falde in sofferenza e piogge estreme, l’acqua racconta una crisi globale in crescita. A dirlo è il Rapporto WMO 2024 sulle risorse idriche.
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Una decisione che cambia il modo di viaggiare con gli amici a quattro zampe.
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Ogni anno il 22 settembre richiama l’attenzione sul diritto a muoversi liberamente, respirare aria pulita e ripensare la mobilità urbana liberandosi, almeno per un giorno, dalla dipendenza dall’auto privata.
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Il 21 settembre il mondo celebra la riduzione dell’impatto ambientale e il diritto a respirare aria più sana.
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Un nuovo studio internazionale con la partecipazione di ENEA conferma che più alberi in città significano meno morti premature, aria più pulita, caldo mitigato e una qualità della vita migliore per tutti.
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Ogni 18 settembre, cittadini e studenti di tutto il mondo sono invitati a monitorare la qualità delle acque locali, contribuendo alla protezione delle risorse idriche attraverso attività di Citizen Science.
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Il buco nell’ozono è in via di chiusura, ma non è ancora guarito. 38 anni dopo il Protocollo di Montréal, più che festeggiare è necessario vigilare.
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Oltre 200 eventi diffusi in tutta la città, dal 18 al 21 settembre, per promuovere azioni concrete a tutela dell’ambiente, incoraggiare la cittadinanza attiva e trasformare Milano in un laboratorio di transizione ecologica.
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Ondate di calore, alluvioni e tempeste sono sempre più frequenti e intensi: gli scienziati lanciano l’allarme sull’impatto degli eventi meteorologici estremi.
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Un’occasione globale per difendere la foresta più grande del Pianeta e la sua rilevanza per il clima, la biodiversità e le comunità indigene.
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Luoghi di straordinaria importanza ecologica, in cui l’uomo e la natura si incontrano in un equilibrio delicato.