Un’invenzione che ha cambiato il nostro modo di interagire con la tecnologia
Il touch screen, oggi onnipresente su smartphone, tablet, sportelli bancomat e anche alcuni elettrodomestici, ha una storia lunga che affonda le radici nel secolo scorso. La prima tecnologia che possiamo considerare una forma primitiva di schermo tattile fu sviluppata nel 1965 da E.A. Johnson, un ingegnere britannico impiegato presso il Royal Radar Establishment. Johnson progettò un sistema capacitivo per il controllo dei radar aerei e pubblicò i primi studi scientifici sull’argomento nel 1967.
Negli anni successivi, altri ricercatori contribuirono a perfezionare l’idea. Nel 1971, il dottor Samuel Hurst, dell’Università del Kentucky, ideò l’Elograph, un dispositivo considerato il primo vero schermo touch resistivo. Questo sistema era in grado di riconoscere la pressione esercitata da un dito o da una penna, e venne brevettato nel 1975, rappresentando un importante passo avanti nello sviluppo di questa tecnologia.
Durante gli anni ’80 e ’90, gli schermi touch iniziarono ad essere impiegati in contesti industriali e commerciali, ma la vera rivoluzione avvenne nel 2007, quando Apple lanciò il primo iPhone. In quell’istante, il touch screen divenne un nuovo standard per l’elettronica di consumo, cambiando radicalmente il modo in cui interagiamo con i dispositivi digitali.
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Come funziona un touch screen?
Il funzionamento del touch screen può basarsi su tecnologie differenti. La più datata e semplice è quella resistiva, che impiega due strati conduttivi separati da una sottile intercapedine: quando si esercita pressione sullo schermo, i due strati si toccano in corrispondenza del punto premuto, e il dispositivo è in grado di rilevarne la posizione. Questo sistema è economico e funziona anche indossando guanti o utilizzando una penna, ma risulta meno preciso e meno luminoso rispetto alle alternative moderne.
Molto più diffusa nei dispositivi attuali è la tecnologia capacitiva, che utilizza uno strato che conserva una carica elettrica. Quando un dito umano tocca lo schermo, il campo elettrostatico viene alterato, e il sistema riesce a localizzare il punto di contatto. Questa tecnologia è molto più sensibile, offre una migliore resa visiva ed è attualmente lo standard per smartphone e tablet.
Esistono anche soluzioni più sofisticate, come i sistemi a infrarossi, quelli basati su onde acustiche di superficie o quelli a tecnologia ottica. Queste varianti vengono spesso utilizzate per applicazioni speciali, ad esempio nei chioschi informativi, nei bancomat o nelle lavagne interattive di grandi dimensioni.
Utilizzi del touch screen
Gli schermi touch si sono diffusi in moltissimi settori e dispositivi. Nella vita quotidiana, sono protagonisti nell’elettronica di consumo: smartphone, tablet, laptop e smartwatch si basano tutti su questa tecnologia per garantire un’interazione intuitiva. Anche nel settore automobilistico il touch screen è diventato un device comune, soprattutto nei sistemi di navigazione e intrattenimento delle auto moderne.
In ambito medico, gli schermi tattili vengono impiegati in molte apparecchiature diagnostiche e strumenti di monitoraggio, permettendo un controllo rapido ed efficace. L’industria utilizza pannelli di controllo touch per macchinari e robot, facilitando le operazioni degli operatori.
Anche il commercio si è evoluto grazie al touch: registratori di cassa, distributori automatici e chioschi self-service ne fanno ampio uso per rendere le interazioni più rapide ed efficienti.
Vantaggi e svantaggi
L’uso del touch screen presenta numerosi vantaggi. Innanzitutto, rende l’interazione con i dispositivi molto più intuitiva, anche per le persone meno abituate alla tecnologia. Permette inoltre un design essenziale e pulito, privo di pulsanti fisici, offrendo un’esperienza visiva più ampia.
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Un altro grande vantaggio è la versatilità: lo stesso schermo può ospitare diverse interfacce, come tastiere virtuali o pannelli di controllo adattabili all’uso.
Tuttavia, non mancano gli svantaggi. I touch screen sono più delicati rispetto ad altri sistemi, e possono danneggiarsi facilmente in caso di urti o graffi. Inoltre, in alcune condizioni ambientali — come con le dita bagnate o indossando guanti — il funzionamento può risultare impreciso, soprattutto nei modelli capacitivi.
C’è anche da considerare il consumo energetico: i dispositivi touch tendono a utilizzare più energia rispetto a quelli dotati di pulsanti meccanici.
Una rivoluzione tecnologica
Il touch screen rappresenta una delle innovazioni più significative dell’era digitale. Ha trasformato il rapporto tra esseri umani e tecnologia, rendendo l’interazione più fluida, naturale e diretta. In passato, per usare un computer serviva una tastiera o un mouse; oggi, con un semplice tocco possiamo navigare, scrivere, creare, comunicare.
In un mondo sempre più connesso, in cui l’esperienza utente è diventata centrale nella progettazione di ogni strumento digitale, il touch screen continua a essere una tecnologia chiave. Non è solo una soluzione funzionale, ma anche simbolo dell’evoluzione verso un’interazione più immediata e universale.
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