Come proteggersi dalle zecche
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Come difendersi dalle zecche

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Le zecche rappresentano un rischio crescente per la salute pubblica. Prevenzione e consapevolezza sono due componenti cruciali per ridurre l’esposizione

Le zecche, piccoli aracnidi ematofagi, sono vettori di numerose patologie, tra cui la malattia di Lyme, l’encefalite da zecche (TBE) e la febbre maculosa delle Montagne Rocciose. Negli ultimi decenni, l’incidenza di malattie trasmesse da zecche è aumentata a livello globale, complici i cambiamenti climatici, l’espansione degli habitat dei vettori e una maggiore esposizione umana in aree a rischio.

Questo articolo esplora le strategie di prevenzione basate su dati recenti e raccomandazioni di fonti autorevoli, per proteggere la popolazione da questi parassiti e dalle loro conseguenze sanitarie.

Un rischio in crescita

Le zecche sono tra i principali vettori di patogeni per l’uomo, con circa il 10% delle 867 specie conosciute in grado di trasmettere virus, batteri e protozoi. Secondo il Centers for Disease Control and Prevention (CDC), negli Stati Uniti si registrano circa 300.000 casi di malattia di Lyme all’anno, un numero 10 volte superiore ai casi ufficialmente riportati.

In Europa, l’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) segnala un aumento dei casi di TBE, con focolai in espansione verso nord, attribuito al riscaldamento globale. Studi recenti, come quello pubblicato su Ticks and Tick-borne Diseases (2021), evidenziano che specie come Ixodes scapularis e Amblyomma americanum stanno ampliando il loro areale, aumentando il rischio di esposizione.

Conoscere le zecche e i loro habitat

Le zecche prosperano in ambienti umidi e ricchi di vegetazione, come boschi, prati e aree erbose. Sono attive principalmente da primavera a fine autunno, con picchi di attività in primavera ed estate. Un’indagine condotta in Cina tramite la piattaforma People Cloud (2022-2023) ha confermato che l’interesse pubblico per questi parassiti raggiunge il massimo in aprile, in coincidenza con l’inizio della loro stagione attiva.

Le zecche non saltano né volano, ma si posizionano su erba o arbusti, attendendo il passaggio di un ospite. Le specie più pericolose, come Ixodes ricinus in Europa e Dermacentor variabilis in Nord America, possono trasmettere patogeni dopo poche ore di contatto.

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Strategie di prevenzione personale

La prevenzione si basa su misure pratiche per ridurre il contatto con le zecche. Il CDC raccomanda:

  • Abbigliamento protettivo. Indossare pantaloni lunghi, calze alte e abiti chiari per individuare facilmente le zecche. Inserire i pantaloni nelle calze riduce l’accesso alla pelle.
  • Repellenti. Utilizzare prodotti a base di DEET (20-30%), picaridina o permetrina (per indumenti), che si sono dimostrati efficaci nel ridurre le punture.
  • Controlli regolari. Dopo un’escursione, ispezionare corpo, vestiti e attrezzature. Le zecche prediligono aree come ascelle, inguine e cuoio capelluto. Una doccia entro due ore dall’esposizione può rimuovere zecche non attaccate.
  • Asciugatura ad alta temperatura. Lavare e asciugare i vestiti a caldo per eliminare eventuali zecche residue.

Studi come quello condotto da TickNET (2015-2018) sottolineano che solo il 50% delle persone in aree endemiche adotta regolarmente queste misure, evidenziando la necessità di maggiore sensibilizzazione.

Protezione ambientale

La gestione degli ambienti domestici e ricreativi è fondamentale. Il Tick Biology, Ecology, and Control Subcommittee Report (2020) suggerisce l’adozione di Integrated Tick Management (ITM), che include:

  • Manutenzione del verde. Tenere l’erba corta e rimuovere foglie secche per ridurre gli habitat delle zecche.
  • Barriere fisiche. Creare zone di ghiaia o trucioli di legno tra prati e aree boschive per limitare il passaggio delle zecche.
  • Acaricidi. L’uso di pesticidi specifici in aree ad alto rischio può ridurre la popolazione di zecche, ma richiede applicazioni professionali per minimizzare l’impatto ambientale.

Un trial controllato in Connecticut (2011-2012) ha dimostrato che l’applicazione di acaricidi riduce significativamente gli incontri con le zecche nelle aree residenziali. Tuttavia, l’efficacia dipende dalla costanza delle misure adottate.

Cosa fare in caso di morso

In caso di puntura, rimuovere la zecca il prima possibile per ridurre il rischio di trasmissione di patogeni. L’ECDC e il CDC consigliano di:

  • Utilizzare pinzette a punta fine, afferrando la zecca vicino alla pelle.
  • Estrarre con un movimento lento e costante, evitando di schiacciare il corpo.
  • Disinfettare la zona e lavarsi le mani.
  • Monitorare il sito del morso per 30 giorni, cercando segni di eritema migrante o sintomi come febbre e stanchezza. In caso di anomalie, consultare un medico.

Un articolo su Clinical Infectious Diseases (2018) ha dimostrato che la rimozione entro 24 ore riduce significativamente il rischio di trasmissione di Borrelia burgdorferi, il batterio della Lyme.

Sensibilizzazione e ricerca

La disinformazione rimane una sfida. Secondo il Tick Biology, Ecology, and Control Subcommittee Report (2020), il web spesso veicola metodi di prevenzione inefficaci o dannosi. È essenziale affidarsi a fonti autorevoli come CDC, ECDC o World Health Organization (WHO). Inoltre, la ricerca sta esplorando nuove soluzioni, come vaccini per la Lyme (in fase di studio) e metodi per bloccare la trasmissione dei patogeni. Un’indagine del 2021 su Vaccine ha rilevato che il 70% della popolazione in aree ad alto rischio sarebbe disposta a vaccinarsi, se disponibile.

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