Come liberarsi dai pensieri negativi
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Come liberarsi dai pensieri negativi

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Strategie pratiche per interrompere il loop mentale e ritrovare la serenità

A chi non è mai capitato di rimanere intrappolato in una spirale di pensieri negativi, ruminando su errori passati, brutti ricordi o preoccupazioni future? La mente, quando si abitua a “girare” su queste tracce, tende a ripeterle come un disco graffiato. Il problema è che questo meccanismo abbassa l’umore, ma può anche aumentare l’ansia e lo stress, impedendo di vedere soluzioni.

In psicoterapia, questo fenomeno si chiama ruminazione e diversi studi lo collegano a sintomi depressivi. Ad esempio, una ricerca condotta da Susan Nolen-Hoeksema dell’Università di Yale (2014) ha mostrato che le persone che ruminano più a lungo tendono a sviluppare e mantenere stati depressivi con maggiori probabilità. La buona notizia? È possibile allenare la mente a interrompere questo circuito. In che modo?

Usare la tecnica del “pensiero parcheggiato”

Quando un pensiero negativo si palesa, non bisogna cercare di combatterlo immediatamente — spesso si rafforza. Piuttosto, occorre riconoscerlo, prendendo atto che è lì e immaginando di “parcheggiarlo” in un cassetto mentale.

Si potrà riprenderlo in un momento stabilito, magari dieci minuti a fine della giornata. In questo modo, si toglierà energia alla ruminazione, recuperando il controllo.

Come fare in concreto a posticipare? Basta spostare la mente su un pensiero positivo.

Sposta l’attenzione sul corpo

Il corpo è un’ancora preziosa. Un esercizio utile è il grounding: senti il contatto dei piedi a terra, percepisci la temperatura dell’ambiente, ascolta il respiro. Anche solo 60 secondi di attenzione sensoriale interrompono il flusso dei pensieri ripetitivi.

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Metti per iscritto i pensieri

La scrittura è un’ottima valvola di sfogo. Quando la mente gira in tondo, scrivere ciò che si pensa aiuta a dare una forma concreta a ciò che sembra confuso. È come “scaricare” un file troppo pesante per la memoria del computer.

Nutrire la mente con stimoli opposti

Il cervello funziona un po’ come una playlist: se ascolti sempre canzoni tristi, l’umore ne risente. È importante introdurre volontariamente attività che ispirano o fanno sorridere — leggere un libro che si ama, ascoltare musica energizzante, passeggiare in natura.

Ricordare che i pensieri non sono fatti

Un concetto chiave nella terapia cognitivo-comportamentale è distinguere tra “pensiero” e “realtà”. Quando ci si accorge di dire a sé stessi “andrà tutto male”, basta chiedersi: esistono prove concrete che confermano questa idea? Spesso la risposta è no.

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Liberarsi dai pensieri negativi significa non lasciarli guidare il timone. Con allenamento e strategie pratiche, è possibile ridurre il loro impatto, facendo spazio a prospettive più equilibrate.

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