Come recuperare energia dopo un attacco d’ansia
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Come recuperare energia dopo un attacco d’ansia

Tempo di lettura: 2 minuti

Un attacco d’ansia può lasciare il corpo e la mente esausti. Alcune strategie aiutano a recuperare energia e ritrovare equilibrio emotivo

Un attacco d’ansia, caratterizzato da sintomi fisici e psicologici intensi come tachicardia, respiro affannoso e senso di panico, può lasciare una sensazione di spossatezza profonda. La risposta fisiologica del corpo, simile a quella di una situazione di pericolo, porta a un consumo di notevoli risorse energetiche. Questo articolo esplora tecniche validate scientificamente per recuperare energia dopo un episodio.

Comprendere l’impatto di un attacco d’ansia

L’attacco d’ansia attiva il sistema nervoso simpatico, rilasciando adrenalina e cortisolo, ormoni che preparano il corpo a una risposta “lotta o fuga”. Secondo uno studio pubblicato nel 2023 su Frontiers in Psychology, questa iperattivazione può causare affaticamento muscolare, calo di zuccheri nel sangue e stanchezza mentale. La fase di recupero richiede interventi mirati per ristabilire l’equilibrio psicofisico, riducendo il rischio di ulteriori episodi.

Ripristino fisico: respirazione e rilassamento

La respirazione diaframmatica è una tecnica raccomandata per calmare il sistema nervoso. Uno studio del 2024 pubblicato sul Journal of Clinical Psychology dimostra che cinque minuti di respirazione lenta e profonda riducono i livelli di cortisolo e migliorano l’ossigenazione, contrastando la stanchezza.

Sdraiarsi o sedersi in un luogo tranquillo, inspirando per quattro secondi ed espirando per sei, aiuta a stabilizzare il battito cardiaco. Anche tecniche di rilassamento muscolare progressivo, che prevedono la tensione e il rilassamento graduale dei muscoli, favoriscono il recupero fisico.

Recupero mentale: mindfulness e distrazione strutturata

Dopo un attacco d’ansia, la mente può rimanere intrappolata in pensieri catastrofici. La mindfulness, pratica di attenzione consapevole al momento presente, è efficace per ridurre l’iperattività mentale. Sessioni brevi di mindfulness, anche di 10 minuti, migliorano la chiarezza mentale e riducono la fatica cognitiva. In alternativa, si possono adottare attività strutturate come leggere, disegnare o ascoltare musica rilassante perché sono in grado distogliere l’attenzione dai pensieri ansiosi, favorendo un recupero graduale.

Nutrizione e idratazione: il ruolo del corpo

Un attacco d’ansia può causare disidratazione e calo energetico dovuto all’iperventilazione e al consumo di glucosio. Gli esperti consigliano di bere acqua lentamente e consumare uno spuntino leggero, come frutta o noci, per stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue.

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Una corretta idratazione e un apporto bilanciato di carboidrati complessi migliorano la resilienza fisica post-ansia, evitando cali energetici prolungati.

Ricostruire la stabilità

Il riposo è fondamentale per recuperare energia, ma un sonno eccessivo può accentuare la sensazione di letargia. Gli psicologi raccomandano brevi riposini di 20-30 minuti o momenti di rilassamento senza stimoli digitali. Ripristinare una routine quotidiana, con orari regolari per pasti e attività, aiuta a ridurre l’ansia a lungo termine.

Quando cercare aiuto professionale

Se gli attacchi d’ansia sono frequenti o il recupero diventa difficile, è consigliabile consultare uno Psicologo. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è considerata il trattamento più efficace per i disturbi d’ansia, con un tasso di successo del 60-80% secondo l’American Psychological Association.

In alcuni casi, una valutazione medica può escludere cause fisiche sottostanti, come squilibri ormonali.

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