Cosa fare se il gatto non mangia?
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Cosa fare se il gatto non mangia? Cause possibili e come intervenire

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L’inappetenza nei gatti può nascondere problemi di salute o semplici cambiamenti ambientali. Come riconoscere i segnali e intervenire nel modo giusto, secondo la scienza veterinaria

Quando un gatto smette di mangiare, è naturale preoccuparsi. Anche se può trattarsi di una fase passeggera, l’inappetenza felina può indicare problemi di salute o disagio emotivo da non sottovalutare.

In questo articolo, esploriamo le cause più comuni per cui un gatto può rifiutare il cibo e spieghiamo cosa fare, passo dopo passo, per intervenire in modo efficace e sicuro.

Perché un gatto smette di mangiare?

La perdita di appetito nel gatto (nota come anoressia felina) non va mai sottovalutata. A differenza del cane, il gatto può sviluppare complicanze gravi anche dopo soli 2-3 giorni di digiuno, tra cui la lipidosi epatica, una patologia potenzialmente fatale.

Come osservatore del comportamento felino, è fondamentale riconoscere i segnali precoci e distinguere tra una situazione transitoria e un campanello d’allarme clinico.

Problemi dentali: dolore che frena l’appetito

Infezioni, gengiviti, tartaro o denti fratturati possono causare dolore durante la masticazione. Se il gatto si avvicina al cibo ma non mangia o mastica da un solo lato, potrebbe trattarsi di un problema dentale.

Cosa fare: visita veterinaria con controllo orale; in alcuni casi è necessario un trattamento antibiotico o una detartrasi.

Stress o cambiamenti ambientali

I gatti sono estremamente sensibili all’ambiente. Un trasloco, l’arrivo di un nuovo animale, un cambiamento nella routine o persino una nuova ciotola possono causare stress e inibire l’appetito.

Cosa fare: ripristinare un ambiente familiare, offrire il pasto in un luogo tranquillo e utilizzare appositi feromoni sintetici.

Malattie sistemiche (reni, fegato, tiroide)

Malattie croniche come l’insufficienza renale cronica, l’ipertiroidismo o i disturbi epatici possono ridurre l’appetito. I gatti anziani sono particolarmente soggetti a queste patologie.

Cosa fare: effettuare analisi del sangue e delle urine per individuare eventuali disfunzioni d’organo.

Infezioni o febbre

Un’infezione batterica o virale può far diminuire l’appetito del nostro felino domestico. Il gatto appare apatico, dorme di più e può avere la temperatura corporea elevata (sopra i 39,2°C).

Cosa fare: misurare la temperatura e portare il gatto dal veterinario se la febbre persiste oltre 24 ore.

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Occlusioni o corpi estranei gastrointestinali

Il gatto potrebbe aver ingerito un oggetto non commestibile (cordoncini, elastici, peli), provocando un’occlusione. Questo blocco può essere pericoloso e portare a vomito, stipsi e totale rifiuto del cibo.

Cosa fare: consultare subito un veterinario per una radiografia addominale.

Cambiamento del cibo o gusto alterato

I gatti sono notoriamente selettivi. Un cambio improvviso di alimento, una ciotola sporca o il cibo lasciato troppo tempo all’aria possono rendere il pasto poco appetibile.

Cosa fare: tornare temporaneamente al vecchio cibo, riscaldare leggermente l’umido (per aumentarne l’aroma), assicurarsi che la ciotola sia sempre pulita.

Problemi comportamentali o depressione

Un lutto, la solitudine o una condizione depressiva possono indurre il gatto a smettere di mangiare. Anche la noia può incidere.

Cosa fare: stimolare il gatto con giochi interattivi, passare più tempo con lui e, se necessario, consultare un veterinario comportamentalista.

Quando preoccuparsi se un gatto non mangia?

Se il gatto non mangia da più di 24 ore, è letargico o presenta altri sintomi (vomito, diarrea, respiro affannoso), è fondamentale contattare il veterinario.

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