Cosa succede nel cervello e nel corpo degli animali quando ricevono coccole dagli esseri umani: emozioni, benefici e segnali da riconoscere
Accarezzare un animale è un gesto quotidiano per molti di noi, carico di affetto e complicità. Ma ti sei mai chiesto cosa provano davvero gli animali quando li tocchiamo? Dietro una semplice carezza si nasconde un universo complesso di reazioni fisiche ed emotive, che varia da specie a specie e da individuo a individuo.
Scopriamo cosa dice la scienza e come interpretare i segnali del nostro amico a quattro zampe (o a piume, o a squame).
Cosa leggerai nell'articolo:
La carezza come forma di comunicazione
Nel regno animale, il contatto fisico è una delle forme più antiche di comunicazione. Nei mammiferi sociali come cani, gatti, conigli e persino cavalli, il tocco ha una funzione fondamentale: rafforza i legami, riduce lo stress e trasmette sicurezza. Quando accarezziamo un animale, stiamo utilizzando un linguaggio che spesso è ben compreso — se eseguito correttamente.
Cosa succede nel cervello degli animali durante le carezze
Le ricerche in ambito neurobiologico hanno dimostrato che negli animali domestici, le carezze stimolano la produzione di ossitocina, conosciuta anche come “l’ormone dell’amore”.
È la stessa sostanza che si attiva anche negli esseri umani quando abbracciamo o coccoliamo qualcuno. Questo ormone favorisce il rilassamento, la fiducia e il senso di appartenenza.
Contemporaneamente, si abbassano i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, e si attivano le aree cerebrali associate al piacere, come il sistema limbico. Questi effetti sono particolarmente documentati nei cani e nei gatti, ma esistono dati simili anche per altri animali, tra cui cavalli, roditori e alcuni uccelli da compagnia.
Ogni specie (e individuo) è diversa
Non tutti gli animali reagiscono nello stesso modo alle carezze. Alcuni ne traggono piacere e conforto, mentre altri possono sentirsi minacciati, soprattutto se non sono abituati al contatto umano.
Cani
In genere, le carezze su petto, collo e dietro le orecchie sono gradite. Evita la testa e la schiena, specialmente con cani che non conosci bene.
Gatti
Amano il contatto, ma a piccole dosi. Zona prediletta? Sotto il mento e dietro le orecchie. Se iniziano a muovere la coda o a irrigidirsi, è meglio fermarsi.
Conigli e roditori
Possono godere del contatto, ma hanno bisogno di sentirsi al sicuro. Accarezzarli mentre sono rilassati nel loro ambiente è l’ideale.
Uccelli domestici
Pappagalli e cocorite possono apprezzare lievi grattini su testa e collo, ma solo se abituati al contatto fin da piccoli.
I segnali da osservare
Per capire se un animale sta apprezzando le nostre carezze, dobbiamo imparare a leggere il linguaggio del corpo.
- Segnali positivi: occhi socchiusi, corpo rilassato, vocalizzazioni lievi (fusa, cinguettii), tendenza ad avvicinarsi.
- Segnali negativi: orecchie indietro, sguardo fisso, corpo rigido, tentativi di allontanarsi o vocalizzazioni forti.
Rispondere in modo rispettoso a questi segnali è fondamentale per costruire un rapporto basato sulla fiducia reciproca.
Gli animali hanno molto da insegnarci. Dalla loro saggezza istintiva ai misteriosi legami con l’essere umano, ogni storia è un invito a riscoprire il rispetto e l’empatia. Ti invitiamo a leggere gli Articoli dedicati al mondo animale e a lasciarti toccare dal loro potere silenzioso16
Benefici reciproci: anche gli esseri umani ne traggono vantaggio
Numerosi studi mostrano che accarezzare un animale riduce l’ansia, la pressione sanguigna e favorisce il rilascio di endorfine negli esseri umani. È un atto di scambio emotivo che può migliorare la qualità della vita di entrambi.
Accarezzare, ma con consapevolezza
Accarezzare un animale può essere un’esperienza profondamente benefica, ma va fatto nel rispetto delle sue esigenze, della sua specie e della sua personalità. Osservare, ascoltare e adattare il proprio approccio è il primo passo per costruire un legame autentico e armonioso.

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