Un viaggio attraverso i secoli per scoprire le donne che, con coraggio fisico e spirituale, hanno sfidato convenzioni e nemici, lasciando un’impronta indelebile nella storia
Le donne guerriere hanno segnato la storia non solo con il loro valore in battaglia, ma anche con la forza spirituale che le ha guidate in contesti di guerra, resistenza e leadership. Da condottiere armate a figure di ispirazione morale, queste figure femminili hanno dimostrato che il coraggio non ha genere.
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Boudicca, la Regina ribelle
Nel I secolo d.C., Boudicca, Regina degli Iceni, guidò una rivolta contro l’occupazione romana in Britannia. Dopo l’umiliazione subita dalla sua famiglia e la confisca delle sue terre, Boudicca unì le tribù celtiche, conducendo un esercito di decine di migliaia di guerrieri. Le sue forze distrussero città romane come Londinium (Londra), ma la rivolta fu soffocata nel 61 d.C. nella battaglia di Watling Street.
Boudicca, simbolo di resistenza, morì poco dopo, probabilmente per suicidio o malattia. La sua figura rimane un emblema di lotta contro l’oppressione.
Le onna-bugeisha, samurai al femminile
In Giappone, le onna-bugeisha erano donne della classe samurai addestrate all’uso di armi come la naginata e il kaiken. Tra le più celebri, Tomoe Gozen (XII secolo) si distinse nella guerra Genpei, combattendo con abilità e lealtà al fianco del generale Minamoto no Yoshinaka.
Le onna-bugeisha non erano solo guerriere, ma anche custodi dell’onore familiare, chiamate spesso a difendere castelli o a vendicare i propri signori. La loro eredità sfida lo stereotipo della donna passiva nel Giappone feudale.
Santa Chiara, la guerriera dello spirito
Santa Chiara d’Assisi (1194-1253), fondatrice delle Clarisse e compagna di San Francesco, incarnò il coraggio spirituale. Sebbene non abbia mai impugnato un’arma, la sua determinazione nel seguire la vocazione religiosa contro le aspettative sociali della sua epoca fu una battaglia contro le convenzioni oscurantiste.
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Durante un assedio a San Damiano, si narra che Chiara, malata, si alzò dal letto e pregò, respingendo simbolicamente i nemici con la forza della sua fede. La sua vita, dedicata alla povertà e alla spiritualità, rappresenta una forma di resistenza interiore.
Giovanna d’Arco, la pulzella d’Orléans
Giovanna d’Arco (1412-1431), contadina francese, guidò l’esercito francese durante la Guerra dei Cent’Anni, ispirata da visioni divine. A soli 17 anni, contribuì alla vittoria di Orléans (1429) e alla consacrazione di Carlo VII. Catturata dai Borgognoni e venduta agli inglesi, fu processata per eresia e bruciata sul rogo a Rouen nel 1431.
La sua fede incrollabile e il suo ruolo militare la rendono una figura unica, canonizzata nel 1920 come santa e simbolo di eroismo.

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