Uno studio internazionale svela le gravi conseguenze cognitive e strutturali della carenza di sonno nei giovani tra i 9 e i 14 anni
Dormire poco o andare a letto troppo tardi può compromettere seriamente lo sviluppo del cervello negli adolescenti. A lanciare l’allarme è un studio recente condotto dall’Università di Cambridge in collaborazione con la Fudan University di Shanghai, che ha analizzato oltre 3.200 adolescenti tra i 9 e i 14 anni. I risultati, presentati durante il convegno “Psicofarmacologia clinica nell’età di transizione” tenutosi a Cagliari, sono preoccupanti.
Dormire poco significa avere un cervello meno connesso
Secondo i ricercatori, i giovani che dormono meno mostrano connessioni cerebrali più deboli, volumi cerebrali ridotti – in particolare in aree fondamentali come l’ippocampo, essenziale per la memoria – e peggiori prestazioni cognitive. Questi effetti, sottolineano gli scienziati, non sono temporanei, ma possono influenzare negativamente lo sviluppo cognitivo a lungo termine.
“Le scansioni cerebrali hanno evidenziato una minore connettività tra aree chiave del cervello nei ragazzi che vanno a dormire tardi”, spiega Sara Carucci, direttrice della Clinica di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza della ASL di Cagliari. “Inoltre, queste alterazioni strutturali si correlano a punteggi più bassi nei test cognitivi.”
Il ruolo dei social media e l’urgenza di un intervento clinico condiviso
Nel mirino degli esperti anche l’uso eccessivo dei social media, spesso nelle ore notturne. L’iperconnessione è diventata una delle cause principali del calo della qualità e della durata del sonno negli adolescenti. I ragazzi restano svegli fino a tardi, perdendo ore preziose per lo sviluppo neurocognitivo.
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Il convegno, promosso dalla Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia (Sinpf) e dalla Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Sinpia), ha voluto creare un ponte tra specialisti di diversi settori – Neuropsichiatri, Psichiatri, Neurologi e Farmacologi – per favorire un intervento clinico precoce e multidisciplinare.
“I disturbi psichici cronici esordiscono molto spesso in adolescenza, se non addirittura prima”, dichiarano i presidenti delle due società scientifiche, Matteo Balestrieri, Claudio Mencacci e Elisa Fazzi. “Per questo è fondamentale intervenire il prima possibile, migliorando così gli esiti futuri.”
Dormire di più per pensare meglio
Lo studio, basato su dati raccolti tramite dispositivi indossabili, ha dimostrato che i ragazzi che dormono di più ottengono risultati migliori nei test cognitivi. Il messaggio è chiaro: il sonno è un pilastro dello sviluppo neurologico in adolescenza, e proteggerlo significa investire sulla salute mentale futura delle nuove generazioni.

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