Un caleidoscopio naturale che trasforma i paesaggi montani in un’opera d’arte vivente
Sulle Dolomiti, patrimonio UNESCO e meta di viaggiatori da tutto il mondo, l’autunno porta con sé uno spettacolo che non smette mai di sorprendere: il foliage. È il momento in cui i boschi si tingono di sfumature calde, passando dal verde intenso al giallo oro, dall’arancio al rosso, fino ai marroni profondi che preannunciano l’inverno. Ma quando inizia esattamente questa magia?
Il periodo varia leggermente in base all’altitudine e alle condizioni climatiche dell’anno, ma in generale il foliage dolomitico prende avvio tra la fine di settembre e le prime settimane di ottobre, raggiungendo il suo culmine nella seconda metà di ottobre. I larici, protagonisti indiscussi dei boschi dolomitici, sono gli ultimi a cambiare colore, regalando vallate infuocate che contrastano con le prime spruzzate di neve sulle cime.
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Passeggiare in questo periodo tra le valli di Fassa, Badia, Gardena o sull’Alpe di Siusi significa immergersi in un’atmosfera unica, in cui i sentieri diventano gallerie naturali di luce e colore. Un’esperienza che attira non solo gli escursionisti, ma anche fotografi e artisti in cerca di ispirazione.
Cosa leggerai nell'articolo:
Curiosità sul foliage
Origine del termine
La parola “foliage” proviene dal francese e indica il fogliame. In Italia è entrata nell’uso comune solo di recente, mutuata dal turismo e dalla moda dei viaggi autunnali.
Perché le foglie cambiano colore?
Con l’accorciarsi delle giornate, le piante riducono la produzione di clorofilla, il pigmento verde. Emergono così i carotenoidi (gialli e arancioni) e le antocianine (rosse e violacee), dando vita alla tavolozza autunnale.
Un fenomeno mondiale
Se in Giappone il “momijigari” (l’ammirare le foglie rosse) è un rito antico, anche sulle Dolomiti sta crescendo il turismo dedicato al foliage, con itinerari, escursioni guidate e pacchetti pensati appositamente per questa parentesi dell’anno.

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