La leggenda della Madonnina del Duomo di Milano
Cultura - Storia e Filosofia

La leggenda della Madonnina del Duomo di Milano: simbolo e protezione della città

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Un racconto tra fede, storia e identità milanese che vive nei secoli

Tra le guglie gotiche del Duomo di Milano, svetta da oltre due secoli una figura dorata che veglia silenziosa sulla città: la Madonnina. Alta 4,16 metri e ricoperta di rame dorato, la statua della Vergine Maria non è soltanto un elemento architettonico, ma un simbolo sacro e identitario per i milanesi.

La sua presenza è legata a leggende popolari, tradizioni religiose e a un fortissimo senso di protezione collettiva che ancora oggi accompagna la vita della città.

La nascita della Madonnina: tra arte e devozione

Commissionata nel 1769 e realizzata dallo scultore Giuseppe Perego con la collaborazione dell’orafo Giuseppe Bini, la statua fu issata sulla guglia maggiore del Duomo nel 1774, a circa 108,5 metri d’altezza. Fin dalla sua collocazione, rappresentò un gesto di devozione pubblica verso la Vergine Maria, patrona della cattedrale e figura centrale della spiritualità lombarda.

Il suo manto dorato fu pensato non solo per risplendere al sole ma anche come segno di luce spirituale e protezione celeste. La collocazione sull’ultima guglia era voluta: la Madonnina doveva essere il punto più alto della città, metafora di una Milano che affida il suo destino al cielo.

La protettrice di Milano

Secondo la leggenda popolare, la Madonnina alza lo sguardo verso Dio e stende le braccia sulla città per proteggerla da ogni male. Durante le guerre, i bombardamenti, le epidemie e i momenti storici più bui, i milanesi hanno sempre rivolto lo sguardo verso di lei, confidando nella sua intercessione.

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Un aneddoto molto noto risale alla Seconda Guerra Mondiale, quando per proteggerla dai bombardamenti aerei, fu coperta con panni grigi affinché non riflettesse la luce e diventasse un bersaglio. Secondo alcuni racconti popolari, però, nonostante fosse “nascosta”, continuava a proteggere la città, e molti fedeli sostengono che Milano fu risparmiata da distruzioni peggiori proprio grazie alla sua presenza.

Il vincolo dell’altezza: “nessuno più in alto della Madonnina”

Un altro aspetto affascinante della Madonnina riguarda il “vincolo non scritto” secondo cui nessun edificio di Milano dovrebbe superare l’altezza della statua. Fino alla metà del Novecento, nessuna costruzione superava la guglia su cui la Vergine è posta.

Quando nel 1954 fu costruito il grattacielo Pirelli, più alto del Duomo, si decise di installare una copia in miniatura della Madonnina sulla cima dell’edificio, per rispettare simbolicamente la tradizione. Da allora, ogni nuovo edificio più alto del Duomo ha ricevuto la sua “Madonnina” in vetta, come la Torre Isozaki (Allianz) e la Torre Unicredit.

La Madonnina oggi: simbolo spirituale, culturale e turistico

Nella contemporaneità, la Madonnina è un simbolo universale: rappresenta l’identità milanese, la resilienza della città e la sua apertura alla modernità senza dimenticare le proprie radici. È anche un riferimento spirituale per molti, credenti e non, e continua ad attrarre milioni di visitatori che salgono sulle terrazze del Duomo per ammirarne la bellezza.

O mia bela Madunina che te brillet de lontan
tuta d’ora e piscinina, ti te dominet Milan
sota a ti se viv la vita se sta mai cui man in man
canten tucc “lontan de Napuli se mor”
ma po’ vegnen chi a Milan.

Dalla canzone O mia bella Madonnina di Giovanni D’Anzi (1934)

Ogni anno, l’8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione, Milano si anima di celebrazioni in onore della Madonnina, confermando il legame profondo tra sacro e città, tra leggenda e realtà.

[Cover Image – Dimitris Kamaras from Athens, Greece, via Wikimedia Commons]

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