Le meduse popolano i mari da milioni di anni. Quale ruolo occupano nell’ecosistema marino e le sfide che pongono agli equilibri ambientali
Tra le creature marine più antiche della Terra, le meduse suscitano negli uomini meraviglia e timore. Identificabili per la forma ombrelliforme, il movimento elegante e la consistenza gelatinosa, questi animali sono molto più complessi e importanti di quanto si pensi.
Cosa leggerai nell'articolo:
Le origini antichissime
Le meduse appartengono ala classe del phylum Cnidaria e sono presenti sulla Terra da oltre 500 milioni di anni, ben prima dei dinosauri. La loro struttura corporea è semplice, priva di cervello, cuore e scheletro, ma altamente efficace: possiedono un sistema nervoso rudimentale, chiamato rete nervosa diffusa, che consente loro di reagire agli stimoli esterni.
Com’è fatta una medusa?
Il corpo di una medusa è composto principalmente da acqua (circa il 95-98%), ed è suddiviso in due parti principali: l’ombrello, che serve al galleggiamento e alla locomozione, e i tentacoli, spesso urticanti, utilizzati per catturare prede e difendersi.
Le cellule specializzate presenti nei tentacoli, chiamate cnidociti, rilasciano sostanze tossiche in grado di paralizzare piccoli organismi.
Vita da plancton
La maggior parte delle meduse fa parte del plancton, galleggia cioè passivamente seguendo le correnti marine, anche se alcune specie sono in grado di compiere movimenti verticali con contrazioni ritmiche dell’ombrello. La loro dieta è composta principalmente da zooplancton, piccoli pesci e larve.
Il ciclo vitale
Le meduse hanno un ciclo vitale affascinante, caratterizzato da due fasi: una fase bentonica (fissata al fondale), detta polipo, e una fase medusoide (libera nel mare), che è quella più conosciuta.
Alcune specie possono addirittura invertire il ciclo vitale tornando da medusa a polipo, cosa che in potenza le rende biologicamente immortali. Un esempio è la Turritopsis dohrnii, soprannominata “la medusa immortale”.
Importanza ecologica delle meduse
Le meduse giocano un ruolo fondamentale nell’ecosistema marino: sono predatori di organismi planctonici e, a loro volta, cibo per tartarughe marine, pesci luna e alcuni uccelli marini. I loro bloom massicci (fioriture) possono però alterare gli equilibri, riducendo la disponibilità di plancton e creando un quadro di competizione con i pesci per il cibo.
Ti invitiamo ad approfondire altre curiosità scientifiche
Negli ultimi decenni si è osservato un aumento del numero di meduse in molte aree del mondo. Le cause principali includono la sovrapesca, che riduce i predatori naturali, e i cambiamenti climatici, che alterano le temperature marine e favoriscono la riproduzione di alcune specie. L’inquinamento e la presenza di strutture artificiali nei porti e lungo le coste offrono invece nuove superfici per l’insediamento dei polipi.
Belle ma pericolose
Non tutte le meduse sono innocue. Alcune, come la Carukia barnesi o la Chironex fleckeri (la temibile medusa scatola australiana), sono estremamente velenose e possono causare gravi reazioni o addirittura la morte nell’uomo.
A ogni modo, nella maggior parte dei casi, le punture di medusa causano solo irritazioni cutanee o fastidi temporanei.

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