Un cortometraggio potente e silenzioso che trasforma l’attesa dei cani nei canili in un atto di denuncia e di speranza
C’è un silenzio che pesa più di mille parole. È quello che riempie le giornate dei cani nei canili, fatto di attesa, di sguardi e di speranza. Ora quel silenzio prende forma nel nuovo spot della LAV, “My Soul”, diretto dal documentarista aretino Paolo Sodi, già noto per la sua capacità di tradurre in immagini emozioni profonde e universali.
Girato nel canile di Manoppello, in provincia di Pescara, il cortometraggio nasce dalla collaborazione tra il regista e la LAV con l’intento di raccontare ciò che spesso resta invisibile: il tempo sospeso che gli animali vivono dietro le sbarre. Sei minuti di narrazione intensa, senza parole, dove a parlare sono solo i suoni, le luci e gli occhi di Milos, uno dei tanti cani accuditi dalla LAV e in cerca di una famiglia.
Le tonalità scure e l’assenza di voci umane sono una scelta stilistica precisa, che invita lo spettatore a guardare il mondo da una prospettiva diversa: quella di chi attende, giorno dopo giorno, un gesto d’amore. «Cosa resta quando si fermano le attività in canile?» si chiede il regista, «Cosa succede quando i volontari tornano a casa e i cani rimangono da soli?». È da queste domande che nasce “My Soul”, un film che scava nel cuore di quella solitudine e la trasforma in poesia visiva.
Il progetto, alla cui ideazione ha collaborato anche Francesco Cortonesi, attivista e autore impegnato nella difesa dei diritti animali, accompagna lo spettatore in un viaggio emotivo che alterna dolore e speranza. Un racconto che non giudica, ma chiede silenziosamente di non voltarsi dall’altra parte.
Secondo il Dossier sul Randagismo LAV, nonostante una lieve diminuzione dei cani ospitati nei canili, soprattutto al Sud e nelle Isole il fenomeno resta preoccupante. L’associazione richiama l’urgenza di politiche di prevenzione e sensibilizzazione: campagne di microchippatura, sterilizzazione e promozione delle adozioni.
“Questo spot punta l’obiettivo laddove nessuno solitamente guarda, perché è doloroso interiorizzare il senso di vuoto e frustrazione che caratterizza una vita fatta di prigionia e attesa perenne“, spiega Alessandra Ferrari, Responsabile Area Animali Familiari LAV. “La realtà dei canili viene solitamente percepita e raccontata in relazione ai momenti di attività, non ai momenti di vuoto che, purtroppo, rappresentano quasi interamente la giornata tipo dei cani che ci vivono. Abbiamo quindi voluto creare una narrativa diversa, che trasmettesse più efficacemente il punto di vista degli animali, e una call to action che sensibilizzasse anche contro l’acquisto di cani, una delle principali cause di affollamento dei canili.”
Ferrari aggiunge: “Milos, il cane protagonista, arriva da una situazione di maltrattamento e abbandono, così come tutti i cani di cui LAV si prende cura, hanno alle spalle un passato da dimenticare. Il paradosso è che chi ha compiuto soprusi su di loro è a piede libero, mentre loro sono in gabbia senza colpa. Con questo spot vogliamo coinvolgere lo spettatore nel mondo interiore di questi cani, portarli a scoprire le loro storie e scegliere tra loro un compagno di vita“.
Lo spot, proiettato nelle sale cinematografiche italiane, è molto più di un messaggio di sensibilizzazione: è un’opera d’arte etica che parla al cuore. Porta la firma e la sensibilità di un regista capace di restituire dignità e profondità a chi non ha voce, e il messaggio di una delle associazioni più attive in Italia nella tutela degli animali.
Con “My Soul”, LAV rinnova il suo impegno a favore delle adozioni e del riconoscimento dei diritti animali, ricordando a ciascuno di noi che ogni gabbia aperta è un atto d’amore, e ogni adozione, una rinascita.
[Cover Image – © LAV]

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