Recensione del libro "Noblesse oblige"
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Libri consigliati. Noblesse oblige – Le nostre buone maniere dalla A alla Z

Tempo di lettura: 2 minuti

Eleganza quotidiana tra passato e contemporaneità

Nel panorama italiano dei testi dedicati all’etichetta e al “saper vivere”, Noblesse oblige – Le nostre buone maniere dalla A alla Z (Mondadori, 2001) emerge come un’opera curiosa, agile e – al contempo – impegnativa. Scritto da Alessandra Borghese e Gloria von Thurn und Taxis, il volume tenta di coniugare la tradizione del galateo con le esigenze del vivere moderno, offrendo un prontuario ordinato «dalla A alla Z» per districarsi nelle insidie del comportamento civile.

Contestualizzazione e funzione di un galateo moderno

Il titolo “Noblesse oblige” richiama un antico adagio che impone che chi “è nobile” abbia doveri morali proporzionati al proprio rango. Qui il richiamo è più simbolico che aristocratico: l’idea è che le buone maniere non siano privilegio ma “obbligo” civico. Le autrici partono da domande apparentemente banali — dire “buon appetito”, entrare prima l’uomo o la donna, applaudire all’opera — e le trasformano in occasioni per riflettere su come l’etichetta resiste se reinterpretata.

La magia dei piccoli gesti: quando la gentilezza cambia il mondo 

Pur basandosi su codici classici, l’opera cerca di rinnovarsi: il galateo diventa strumento per gestire i tempi digitali, per comportarsi in una società pluralista e persino per destreggiarsi nei dibattiti (ad esempio “vegetariano a una tavola di carnivori”) che ostentano conflitti di sensibilità.

In un’epoca in cui molti considerano le buone maniere un vezzo superfluo, questo testo si propone di rivendicarne la dignità con leggerezza e ironia.

Struttura e stile: dalla A alla Z con tono conversazionale

Le autrici adottano una struttura alfabetica che permette al lettore di saltare da una voce all’altra senza perdere il filo. Questo approccio conferisce un carattere “enciclopedico leggero”: io libro non è un trattato sistematico, ma più una guida di pronta consultazione per situazioni reali.

Il linguaggio è semplice, colloquiale, talvolta intriso di battute o richiami all’attualità. Non mancano però note più rigide, quando si tratta di puntualizzare errori di comportamento che compromettono la convivenza civile. Si viene così a creare uno stile ibrido: in parte un manuale di buone usanze, in parte diario di osservazioni quotidiane.

I punti di forza: concretezza e attualità

Una delle virtù maggiori di Noblesse oblige sta nella concretezza. Non si ferma a principi astratti, ma entra nel vivo del comportamento quotidiano: festeggiamenti, inviti, corrispondenza, eventi sociali. In questo senso può essere utile a chi desidera un riferimento pratico e non nozionistico.

Galateo dei mezzi pubblici: i piedi restano a terra anche quando sei stanco o annoiato 

Altro pregio è l’attenzione alla modernità: l’uso del cellulare durante un incontro, la cortesia via email, il garbo nei rapporti interculturali diventano temi che mostrano come il galateo debba adattarsi. Il libro tenta quindi di superare la retorica di “buone maniere svalutate” per rinviare a una dimensione di utilità sociale.

L’autoironia e la leggerezza con cui Borghese e von Thurn und Taxis affrontano alcune situazioni evitano inoltre che il testo si trasformi in una pedanteria moralistica.

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