Le associazioni animaliste tornano in piazza: dopo il Palio dell'Oca, proteste contro il Palio degli Asini
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Le associazioni animaliste tornano in piazza: dopo il Palio dell’Oca, proteste contro il Palio degli Asini

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L’appello delle sigle animaliste: “La crudeltà non è tradizione, ma arretratezza culturale”

Dopo il presidio di sabato 12 ottobre a Lacchiarella (MI) contro il Palio dell’Oca, le associazioni animaliste AVI (Associazione Vegani Internazionale), Fronte Animalista, LEAL (Lega Antivivisezionista), Nomattatoio Milano e Task Force Animalista annunciano una nuova mobilitazione.

Domenica 19 ottobre 2025, infatti, gli attivisti si riuniranno a Martinengo (BG) per protestare contro un altro evento controverso: il Palio degli Asini, organizzato dal Gruppo Folcloristico Bartolomeo Colleoni.

“Nel 2025 è inaccettabile usare animali come strumenti di intrattenimento”

Durante il presidio di Lacchiarella, le associazioni hanno denunciato pubblicamente l’assurdità di manifestazioni che “riducono esseri viventi a meri strumenti di divertimento in nome di una presunta tradizione”.

Secondo gli attivisti, eventi di questo tipo contraddicono non solo i principi etici di una società moderna, ma anche l’Articolo 13 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), che riconosce gli animali come esseri senzienti, capaci di provare piacere, dolore, paura e sofferenza.

Le oche impiegate nel Palio di Lacchiarella, spiegano gli organizzatori del presidio, vengono costrette a correre sull’asfalto, esposte a stress termico, rumori e manipolazioni che possono causare lesioni fisiche e stress psicologico.

Un maltrattamento che, secondo le associazioni, non può essere giustificato dalla tradizione: “Non si invochi una tradizione se questa comporta sofferenza – si legge nel comunicato congiunto –. Il Comune ha il dovere morale e legale di vietare simili manifestazioni.

Da Lacchiarella a Martinengo: la protesta si allarga

La mobilitazione ora si sposta a Martinengo, dove il 19 ottobre si terrà il Palio degli Asini, un evento che – come il Palio delle Oche – vede animali costretti a correre tra urla e caos per intrattenere il pubblico.

In una lettera indirizzata al sindaco Pasquale Busetti e agli organizzatori, un gruppo di cittadini e attivisti esprime sdegno per quella che definiscono “una barbarie mascherata da folclore”.

“Non è cultura, è crudeltà mascherata. Gli asini sono animali miti e pazienti, e vederli strattonati o frustati per una gara senza senso è uno spettacolo degradante.”

Gli attivisti chiedono che Martinengo segua l’esempio di altri Comuni italiani che hanno evoluto le proprie rievocazioni storiche sostituendo gli animali con gare di abilità umana, cortei in costume o competizioni allegoriche.

Un cambiamento che consentirebbe di conservare lo spirito del borgo senza infliggere sofferenza agli animali.

“La tradizione può essere riscritta in chiave etica”

Molte città – ricordano le associazioni – hanno già dimostrato che è possibile mantenere il valore storico e comunitario di un evento senza sfruttare animali.

Un esempio è il Palio di Ferrara, oggi corso senza cavalli, o le numerose rievocazioni che hanno adottato formule simboliche e inclusive.

La tradizione è la custodia di una civiltà; ma certe tradizioni sono semplicemente la sua prigione. – Kahlil Gibran

Appuntamento a Martinengo il 19 ottobre 2025

Il presidio contro il Palio degli Asini si terrà domenica 19 ottobre 2025, in concomitanza con l’evento. Le associazioni invitano cittadini e media a partecipare per ribadire un messaggio semplice ma potente: la crudeltà non è cultura, non è tradizione. È solo un segno di arretratezza che il nostro tempo non può più accettare.

One comment on “Le associazioni animaliste tornano in piazza: dopo il Palio dell’Oca, proteste contro il Palio degli Asini

  1. Tutti gli equini devono essere dichiarati animali d’affezione e tutelati dalla nostra Costituzione. Basta sfruttamento e maltrattamenti

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