Come si preparano gli scoiattoli all’inverno?
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Come si preparano gli scoiattoli all’inverno?

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Il segreto della sopravvivenza degli scoiattoli tra rami, noci e neve

Quando l’autunno incombe e le giornate si accorciano, molti animali iniziano ad affrettare i preparativi per affrontare il rigore dell’inverno. Anche gli scoiattoli — questi piccoli e agili roditori arboricoli — sono profondamente influenzati dal cambio di stagione. Ma in che modo si preparano al freddo e alla scarsità di risorse?

Segnali stagionali: riconoscere l’arrivo dell’inverno

L’avvicinarsi dell’inverno è percepito dagli scoiattoli grazie a cambiamenti ambientali come l’accorciarsi delle ore di luce, la diminuzione delle temperature e la disponibilità sempre più scarsa di cibo. Questi input vengono integrati da norme interne: il sistema neuroendocrino dell’animale regola modifiche fisiologiche (come un certo accumulo di grasso) e comportamentali (la ricerca e messa da parte di provviste).

Man mano che l’autunno avanza, gli scoiattoli intensificano la raccolta di cibo: noci, ghiande, semi, frutti secchi, funghi e altri elementi che possono essere stoccati per i mesi più difficili. Questa attività è detta “cache” (ovvero nascondere riserve). Alcune specie “seminano” le scorte in molti punti del loro territorio — una strategia che riduce il rischio di perdere tutto se un nascondiglio viene scoperto — mentre altri individui possono adottare strategie più concentrate, nascondendo più cibo nello stesso sito, a seconda delle circostanze.

Riccio: piccolo custode del sottobosco 

Va notato che la memoria, l’olfatto e la capacità cognitiva giocano un ruolo importante: gli scoiattoli spesso ricordano (o localizzano tramite odore) dove hanno nascosto i semi durante l’autunno, così da recuperarli nei momenti di scarsità.

Contemporaneamente, l’animale può aumentare la massa corporea (specialmente una riserva di grassi) e rinforzare il suo abito invernale (pelo più denso) per migliorare l’isolamento termico.

Sul fronte dell’abitazione, gli scoiattoli cercano o preparano nidi ben isolati (detti “dreys” nel caso degli scoiattoli arboricoli) oppure cavità in alberi, radici o spaccature naturali. Questi rifugi proteggono molto meglio dal vento, dal freddo e dalle intemperie rispetto a rimanere all’aperto. In inverno, il nido diventa un luogo fondamentale per conservare calore e ridurre il dispendio energetico.

Un altro aspetto da evidenziare è il comportamento sociale nei nidi: qualche scoiattolo può condividere il nido con altri, specie nei periodi più rigidi, per sfruttare il “calore reciproco” e ridurre la dispersione di calore individuale.

Gli scoiattoli vanno in letargo?

La risposta è: no, almeno non nel senso classico del termine. Gli scoiattoli arboricoli (come lo scoiattolo rosso o grigio) non entrano in uno stato di letargo prolungato come fanno altri mammiferi quali alcuni roditori di terra (per esempio le marmotte).

Tuttavia, per affrontare momenti particolarmente freddi o privi di cibo, possono entrare in uno stato più o meno prolungato di torpore: il metabolismo rallenta, la frequenza cardiaca e respiratoria diminuiscono, e l’animale può “chiudersi” nel suo nido per ore o giorni. Ma restano pronti a risvegliarsi alla comparsa di condizioni più favorevoli (temperatura rialzata, opportunità di recuperare cibo).

In altre parole: non dormono per mesi senza svegliarsi, ma adottano micro‐pause metaboliche per risparmiare energia nei momenti peggiori. Alcuni giorni restano quasi inattivi, uscendo dal nido solo quando il clima lo consente o quando percepiscono la necessità di recuperare scorte. In periodi troppo rigidi, tendono a rimanere nel nido il più possibile.

È opportuno precisare che le specie di scoiattoli che vivono sotto terra (i cosiddetti “ground squirrels”) possono effettivamente mostrare forme più profonde di letargo, con prolungate sospensioni metaboliche, ma non è il caso tipico degli scoiattoli arboricoli che vivono negli alberi e foreste.

Comportamenti invernali: come vivono i mesi freddi

Durante l’inverno, l’attività esterna degli scoiattoli si riduce. Nelle giornate particolarmente fredde o con nevicate profonde, possono restare nel nido per lunghi periodi. Nei giorni più miti, escono per recuperare le scorte accumulate prima dell’inverno, utilizzando le cache disseminate nel territorio.

Il fatto di avere scorte distribuite in più siti rende meno critico che un solo nascondiglio venga perduto (ad esempio per furto da altri animali o per deterioramento). Lo scoiattolo valuta la qualità dei cibi prima di nasconderli, sceglie punti più nascosti o facilmente recuperabili, e talvolta compie piccoli “camuffamenti” o spostamenti per ridurre la probabilità che un rivale scopra la cache.

Letargo degli animali: strategie di sopravvivenza per affrontare l’inverno 

L’efficienza nel recupero dipende dalle condizioni ambientali: se il suolo è coperto di neve o ghiaccio, l’accesso alle cache può essere più difficoltoso, e l’animale può dover affidarsi maggiormente alle scorte che ha nascosto più in superficie o più facilmente raggiungibili.

Durante i picchi del freddo, gli scoiattoli possono anche restare in “ritiro nel nido” per svariati giorni, riducendo drasticamente movimento e consumo energetico. Non scompaiono completamente, ma riducono al minimo le uscite esterne.

In alcuni casi, se il freddo è troppo rigido e le riserve scarseggiano, qualche individuo può non farcela — la mortalità negli scoiattoli è infatti piuttosto alta nei mesi invernali, specialmente nei giovani che non hanno accumulato abbastanza riserve o non hanno avuto il tempo di costruire cache adeguate.

L’inverno finisce: il risveglio primaverile

Quando le temperature si alzano e la neve si scioglie, lo scoiattolo riprende l’attività normale. Il nutrimento torna disponibile (germogli, insetti, frutti freschi) e gli animali emergono più frequentemente, rioccupando il territorio e curando la loro alimentazione più “attiva”.

Molti scoiattoli sfruttano i residui delle loro scorte autunnali rimaste per qualche tempo: se non hanno recuperato tutto, parte del cibo può germogliare e contribuire alla crescita di nuove piante. In questo modo, gli scoiattoli diventano indirettamente “agronomi del bosco”, favorendo la dispersione di piante.

In primavera avviene anche il periodo riproduttivo per molte specie: le condizioni favorevoli (clima mite, abbondanza di cibo) sono fondamentali per il successo della nidificazione e delle cure parentali.

Gli scoiattoli sono perfetti strateghi

Gli scoiattoli non vanno in letargo nel vero senso del termine, ma adottano strategie sorprendenti per prepararsi e sopravvivere all’inverno: accumulo di provviste, costruzione di nidi ben isolati, periodi di torpore, uscite controllate in giornate favorevoli. Le loro capacità cognitive, memoria e abilità olfattive sono fondamentali per gestire le scorte disseminate.

Questa “preparazione invernale” è un esempio affascinante di adattamento evolutivo: mostra come un piccolo animale possa affrontare sfide ambientali estreme minimizzando i rischi e massimizzando la probabilità di sopravvivenza.

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