Dalla siesta mediterranea ai pisolini asiatici: un viaggio tra le tradizioni del sonno diurno e i benefici scientificamente provati
Il riposo pomeridiano è un’abitudine radicata in molte culture, spesso legata al clima, ai ritmi lavorativi e alla filosofia di vita di un popolo. Sebbene oggi, in alcune aree, sia stata messa da parte dalla frenesia della modernità, resta un rituale prezioso per il corpo e per la mente, con benefici riconosciuti anche dalla scienza.
Cosa leggerai nell'articolo:
La siesta spagnola e sudamericana
La siesta è forse l’icona più conosciuta del riposo pomeridiano. Nata in Spagna e diffusa in gran parte dell’America Latina, questa pausa — che avviene tradizionalmente dopo il pranzo, nelle ore più calde — aveva originariamente una funzione pratica: evitare di lavorare nei momenti di maggiore calura, soprattutto nelle zone rurali.
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In Spagna, la siesta può variare da 20 a 30 minuti, ma in passato era più lunga, a volte di un’ora o più. In America Latina, il concetto è simile, anche se in città moderne come Buenos Aires o Città del Messico è oggi meno comune a causa degli orari di lavoro continuativi. Tuttavia, in contesti rurali e familiari, resta viva e legata alla convivialità del pranzo.
Il riposo pomeridiano in Asia
Molte culture asiatiche hanno mantenuto la pratica del riposo breve durante il giorno, seppure in forme diverse.
In Cina, è diffusa l’usanza del wǔjiào (午觉), un sonnellino breve dopo il pranzo, praticato spesso anche nei luoghi di lavoro o nelle scuole. Non è raro vedere studenti e impiegati con la testa appoggiata sulla scrivania per una ventina di minuti.
In Giappone, esiste l’inemuri (居眠り), letteralmente “essere presenti mentre si dorme”, una sorta di micro-sonno, effettuato in treno o in pausa, che non è visto come segno di pigrizia, ma di dedizione, quasi a indicare che si lavora così tanto da aver bisogno di brevi recuperi ovunque ci si trovi.
In India, specialmente nelle regioni calde, il riposo pomeridiano è comune nei mesi estivi, con una pausa che coincide con le ore di maggiore calura.
Altre tradizioni di sonno diurno
Nel Medio Oriente e nel Nord Africa, le pause pomeridiane sono influenzate dal clima torrido. In passato, mercanti, contadini e artigiani interrompevano il lavoro nelle prime ore del pomeriggio, per poi riprenderlo verso sera, quando le temperature calavano. Una pratica che è parzialmente mantenuta anche nella contemporaneità.
Nei Paesi nordici, in cui la luce può essere prolungata per molti mesi all’anno, non c’è una tradizione di siesta. Negli ultimi anni, però, il concetto di “power nap” importato dagli Stati Uniti ha trovato spazio anche negli uffici, con stanze dedicate al riposo veloce.
Benefici derivanti da un breve riposo pomeridiano
Numerosi studi, tra cui ricerche pubblicate dalla NASA e dalla National Sleep Foundation, hanno dimostrato che un sonnellino breve migliora la memoria, la concentrazione, il tono dell’umore e le prestazioni cognitive.
Il riposo pomeridiano aiuta anche a ridurre lo stress, a stabilizzare la pressione sanguigna e s rafforzare il sistema immunitario. La durata è una componente fondamentale:
- 10-20 minuti. È il lasso di tempo ideale per aumentare la vigilanza e la prontezza mentale, senza entrare nelle fasi di sonno profondo.
- 30 minuti. Può portare a un breve senso di stordimento (inerzia del sonno) prima dei benefici.
- 90 minuti. Copre un ciclo di sonno completo, utile per recuperare da una forte privazione di sonno, ma meno pratico nella routine quotidiana.
Gli esperti consigliano di fare il riposo tra le 13:00 e le 15:00, quando fisiologicamente si verifica un calo della temperatura corporea e dell’attenzione.
Il riposo pomeridiano tra tradizione e modernità
Il riposo pomeridiano, sia nella forma di una lunga siesta mediterranea che di un micro-sonno in ufficio, resta un potente strumento di benessere. Oggi, più che mai, la sfida è proteggerlo in una società che premia la produttività continua.
Forse il vero segreto sta nel reimparare a fermarsi, anche solo per venti minuti, e concedersi il lusso di respirare, chiudere gli occhi e ricaricare le energie.
Box di approfondimento – Cosa dicono gli scienziati
Numerosi studi moderni confermano i benefici di un riposo breve. Quali sono i risultati riscontrati?
- Aumento dell’attenzione e lucidità mentale. Un “power nap” di 10–30 minuti migliora significativamente vigilanza e concentrazione, evitando però la fase di sonno profondo.
- Efficacia testata dalla NASA. I piloti che facevano sonnellini di circa 26 minuti mostravano un incremento fino al 54 % nell’attenzione e del 34 % nelle prestazioni rispetto a chi non faceva la siesta.
- Miglioramenti cognitivi e creatività. Anche un sonnellino brevissimo – persino di soli 30 secondi in fase di sonno leggero – può triplicare le possibilità di risolvere problemi in modo intuitivo. Un’analisi su 54 studi conferma effetti positivi su memoria, vigilanza, velocità di elaborazione e funzioni esecutive.
- Salute cardiovascolare e benessere a lungo termine. Sonnellini regolari possono ridurre la pressione sanguigna e stress, promuovendo funzioni cardiache più sane.
- Equilibrio emotivo e umore. Le micro-sieste favoriscono il rilascio di serotonina, dopamina e GABA, migliorando il controllo emotivo e la resilienza allo stress.
Attenzione alle durate troppo lunghe: i pisolini di oltre 30 minuti possono portare a una sonnolenza prolungata (sleep inertia), influire negativamente sul sonno notturno e, in età avanzata, risultare associati a rischi cardiovascolari maggiori. Il dott. Kilkenny suggerisce le “4 regole” per la siesta perfetta: durata inferiore o uguale a 20 minuti, tra le 13:00 e le 15:00, ambiente fresco e distensivo, oltre all’atenzione all’eventuale abuso di caffeina.

Ho ideato Controsenso, un’iniziativa che promuove la rinascita culturale. Guido un team di professionisti impegnati a supportare associazioni, cittadini, imprese e privati nella realizzazione dei loro progetti. Il nostro motto? We are working for the Planet.