UFO Robot Goldrake,
Cartoni Animati - Cultura

UFO Robot Goldrake, il mito che ha cambiato l’immaginario di una generazione

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Tra astronavi, battaglie epiche e un eroe venuto dalle stelle, il cartone giapponese Goldrake ha segnato un’epoca, entrando per sempre nel cuore di milioni di bambini italiani

Era il 1978 quando, per la prima volta, UFO Robot Goldrake ha fatto la sua comparsa sugli schermi italiani. Per i bambini e i ragazzi dell’epoca, abituati a cartoni animati più semplici e spesso privi di contenuti fantascientifici, si è spalancata una porta fantasiosa ma nel contempo credibile.

L’eroe Actarus, con il suo sguardo malinconico e il suo passato doloroso, parlava a una generazione che stava scoprendo linguaggi diversi e nuove emozioni. Le avventure del principe di Fleed, in lotta contro le forze di Vega, non erano solo battaglie spaziali: raccontavano il coraggio, la solitudine, il sacrificio.

Come ha osservato il critico televisivo Aldo Grasso, “Goldrake ha rappresentato per i ragazzi italiani il primo vero incontro con un immaginario narrativo maturo, dove la fantascienza diventava occasione per parlare di sentimenti profondi”.

La nascita di un fenomeno culturale

Goldrake non era solo un cartone animato: è divenuto un fenomeno sociale. I bambini lo imitavano nei cortili, costruivano astronavi con materiali di fortuna e sognavano di pilotare il gigantesco robot.

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In pochi mesi, il nome Goldrake si è trasformato in una parola magica che univa le generazioni, creando un ponte tra il mondo della televisione e quello dell’immaginazione collettiva. La sigla italiana, cantata da Actarus alias Vince Tempera e Luigi Albertelli, ha contribuito a renderlo indimenticabile, diventando un vero e proprio inno dell’infanzia di quegli anni.

Goldrake, un eroe diverso dagli altri

Ciò che ha reso Goldrake unico rispetto ad altri cartoni animati dell’epoca è stata la profondità dei personaggi. Actarus non era l’eroe invincibile e spensierato: portava sulle spalle il peso della distruzione del suo Pianeta e il dolore per le perdite subite. Il suo silenzio, i momenti di malinconia e il legame con la natura lo rendevano un personaggio in cui molti si riconoscevano.

Secondo la storica della televisione Milly Buonanno, “in Goldrake si avverte per la prima volta la costruzione di un eroe tragico in un prodotto per ragazzi, una figura capace di trasmettere valori universali come il senso di giustizia e la responsabilità verso il prossimo”.

A fianco a lui, personaggi come Alcor, Maria e Venusia davano vita a un universo narrativo complesso, capace di emozionare e coinvolgere.

Le polemiche e la consacrazione

Nonostante il successo, Goldrake non è stato esente da polemiche. All’epoca, alcuni genitori e psicologi lo hanno accusato di essere troppo violento per i bambini. Nel 1979 il Corriere della Sera titolava: “Cartoni animati giapponesi, troppo sangue per i nostri figli”, mentre un’inchiesta di Famiglia Cristiana parlava di “modelli aggressivi e pericolosi che rischiano di influenzare negativamente i più piccoli”.

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Eppure, proprio queste accuse hanno acceso il dibattito pubblico, trasformando Goldrake in un fenomeno che superava il semplice intrattenimento. Come scriveva La Repubblica nel 1980: “La forza di Goldrake non è nei suoi raggi fotonici, ma nella capacità di dare ai ragazzi un eroe moderno, fragile e insieme potente, lontano dai supereroi patinati d’oltreoceano”.

Con il passare del tempo, la percezione è mutata: oggi Goldrake è ricordato come un capolavoro della televisione che ha aperto la strada agli anime in Italia.

Curiosità su UFO Robot Goldrake

Non tutti sanno che Goldrake, in Giappone, era in realtà il terzo capitolo di una trilogia iniziata con Mazinga Z e proseguita con Il Grande Mazinga.

Il suo nome originale è “UFO Robo Grendizer”, ma è stato ribattezzato Goldrake per il pubblico italiano. Nella versione giapponese alcune scene risultavano più cupe e drammatiche, mentre in Italia sono state adattate per renderle più idonee ai bambini.

Oggi, a distanza di quasi cinquant’anni, Goldrake continua a vivere nella memoria di chi è cresciuto con le sue avventure. I giocattoli, i fumetti e le ristampe delle sigle musicali mantengono vivo il ricordo di un eroe che ha insegnato il valore della resistenza e del sacrificio.

Rivedere oggi un episodio significa tornare bambini, riscoprendo quella magia che solo un cartone animato fuori dagli schemi come Goldrake è riuscito a trasmettere.

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