Soluzioni all’avanguardia per rigenerare i polmoni marini: dalla Posidonia nei nostri mari alle foreste di mangrovie in Africa e alle barriere coralline riprodotte in laboratorio
Negli ultimi anni, la riforestazione marina è diventata una delle frontiere più promettenti della lotta contro il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità. Gli ecosistemi sommersi, come le praterie di Posidonia, le mangrovie, le foreste di kelp e le barriere coralline, sono veri e propri polmoni blu del pianeta, capaci di assorbire enormi quantità di anidride carbonica, proteggere le coste dall’erosione e offrire rifugio a migliaia di specie marine.
Tuttavia, a causa dell’inquinamento, del riscaldamento globale e dell’eccessivo sfruttamento delle risorse marine, questi habitat stanno scomparendo a una velocità allarmante.
Per rispondere a questa emergenza, scienziati, aziende e attivisti stanno sviluppando progetti innovativi in tutto il mondo per riportare in vita queste foreste sommerse.
Cosa leggerai nell'articolo:
- Blue Forest in Sardegna (Posidonia oceanica)
- REEForest LIFE (Cystoseira nelle Aree Marine Protette)
- Sistema Marine Forest di Redeia (Spagna / Baleari)
- Mangrovie su larga scala: Mozambico e Africa orientale
- Restauro delle barriere coralline con tecniche d’avanguardia: Coral Vita
- Ripristino delle foreste di kelp: Tasmania
Blue Forest in Sardegna (Posidonia oceanica)
Uno dei progetti più ambiziosi in Mediterraneo è l’espansione del Blue Forest promosso dalla One Ocean Foundation in collaborazione con l’Università di Sassari. A Cala di Volpe, nel nord Sardegna, si interviene su circa 80 ettari di fondale degradato, impiantando Posidonia oceanica tramite stuoie biodegradabili con circa 20 piantine/m², raccolte da esemplari naturali.
È prevista una fase di monitoraggio triennale con tecnologie come ecoacustica e AI per valutare la crescita e la biodiversità. Il progetto è attivo dal maggio 2025.
Interventi precedenti in Liguria e Portofino avevano già coinvolto circa 100 m² con oltre 2.000 piantine e monitoraggio avviato da settembre 2024 .
REEForest LIFE (Cystoseira nelle Aree Marine Protette)
Il progetto europeo REEForest LIFE mira a riportare in vita le foreste di alghe del genere Cystoseira, habitat marini tipici del Mediterraneo in grave declino. Attivo in quattro aree protette (es. Penisola del Sinis in Sardegna, Cilento, Bergeggi e Gyaros in Grecia), prevede sia tecniche ex situ che in situ e strutture in ceramica per facilitare il radicamento e la crescita.
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Le prime impiantazioni sono avvenute nella primavera 2025 e mostrano risultati promettenti e monitoraggi positivi, in particolare nel sito di Bergeggi.
Sistema Marine Forest di Redeia (Spagna / Baleari)
La piattaforma Marine Forest guidata dalla fondazione Ecomar e Redeia impiega una tecnica di micro-propagazione di Posidonia con 95% di successo nel trapianto. Si raccolgono frammenti naturali, vengono processati in laboratorio e ancorati al fondo marino.
Il progetto pilota ha interessato circa 3 ettari di posidonia, raccolta di almeno 18.000 esemplari, con il coinvolgimento attivo di cittadini e pescatori locali nella piantumazione e nel monitoraggio.
Mangrovie su larga scala: Mozambico e Africa orientale
In Mozambico, Blue Forest (UAE) e il Ministero marino locale hanno lanciato il più grande progetto di riforestazione di mangrovie in Africa, su 185.000 ettari, con 50–100 milioni di alberi piantati e un assorbimento stimato di 200.000 tonnellate di CO₂ all’anno.
Vengono usate tecnologie come immagini satellitari ad alta risoluzione, LiDAR e algoritmi AI per individuare le aree ideali e ottimizzare le piantumazioni, implementate con il supporto di università, ONG e autorità locali.
Sumitomo Corporation ha inoltre annunciato progetti analoghi in Madagascar e Mozambico grazie ai quali punta a generare 34 milioni di tonnellate di crediti di carbonio lungo un arco temporale di oltre 20 anni.
Restauro delle barriere coralline con tecniche d’avanguardia: Coral Vita
Coral Vita, azienda fondata alle Bahamas, utilizza tecniche di micro‑fragmentazione e metodi di evoluzione assistita tramite IA per selezionare coralli resilienti a stress termico o salino e riprodurli indoor. Grazie a impianti terrestri automatizzati riusciva già dal 2023 a riprodurre coralli fino a quattro volte più velocemente rispetto ai tempi naturali.
È vincitrice dell’Earthshot Prize ed è attiva nella rigenerazione di reef compromessi per protezione costiera, turismo e biodiversità marina.
Ripristino delle foreste di kelp: Tasmania
In Tasmania è partito un progetto da 3,5 milioni di dollari condotto dall’IMAS per restaurare foreste sommerse di kelp gigante. Interventi su circa 10 ettari coinvolgono il trapianto di alghe, la rimozione delle specie concorrenti, il controllo delle popolazioni di ricci (predati da astici reintrodotti) e il coinvolgimento di locali, subacquei volontari e comunità aborigene.
Grazie a tecnologie di reseeding e al coinvolgimento di cittadini, si punta a rigenerare quello che è stato un crollo del 95% della kelp forest locale a causa del riscaldamento oceanico.

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