Cultura della bicicletta in Italia
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La cultura della bicicletta in Italia: una rivoluzione gentile su due ruote

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Un viaggio attraverso il boom del cicloturismo, l’evoluzione delle infrastrutture ciclabili e la crescente passione degli italiani per la bicicletta

La bicicletta in Italia non è più solo un mezzo di trasporto o un hobby: si afferma come simbolo di uno stile di vita sostenibile, un volano per il turismo e un pilastro della mobilità urbana.

Il cicloturismo e l’uso quotidiano della bici stanno vivendo una crescita senza precedenti, sostenuti da investimenti infrastrutturali, nuove normative e una crescente sensibilità culturale verso la mobilità green.

Secondo il rapporto Viaggiare con la Bici 2025 di Isnart e Legambiente, nel 2024 l’Italia ha registrato 89 milioni di presenze cicloturistiche, un aumento del 54% rispetto al 2023, con un impatto economico significativo per le economie locali, soprattutto nelle aree interne.

Questa “rivoluzione gentile” – come la definisce Sebastiano Venneri di Legambiente – è guidata da un mix di fattori: la crescente popolarità delle e-bike (utilizzate dal 31% dei cicloturisti), la digitalizzazione per pianificare viaggi (63,1% dei cicloturisti si affida a internet) e una domanda sempre più trasversale che combina sport, cultura ed enogastronomia.

Non solo turisti: nel 2020, 930 mila italiani hanno scelto la bici per andare al lavoro o a scuola, e il trend è in aumento, soprattutto tra i giovani sotto i 35 anni. Permangono però alcune sfide, come la necessità di una maggiore sicurezza per i ciclisti (44 morti nel 2021) e un cambiamento culturale per ridurre il dominio delle auto nelle città.

Piste ciclabili: un network in espansione

Le piste ciclabili in Italia stanno crescendo, ma con disparità regionali. Secondo i dati del 2023, la densità media nazionale è di 24,2 km di piste ciclabili per 100 km², con i capoluoghi metropolitani che raggiungono i 34 km per 100 km².

Milano guida la classifica con 161,3 km/100 km², seguita da Torino (149,9 km), Bologna (110 km) e Firenze (91,5 km). Tra il 2015 e il 2020, le ciclabili sono aumentate del 20%, ma oltre un terzo dei Comuni non ha aggiunto nemmeno un chilometro.

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Il governo italiano ha stanziato 1,154 miliardi di euro per il triennio 2022-2024 per sviluppare nuove infrastrutture, con progetti come la Ciclovia Ven-To (680 km da Venezia a Torino) e la Ciclovia Adriatica (700 km da Venezia al Gargano) che rafforzano il sistema nazionale delle ciclovie turistiche.

Nel 2025, la Liguria si distingue con la Cycling Riviera, premiata come la miglior pista ciclabile d’Italia al Green Road Award per l’accessibilità, la sostenibilità e la bellezza paesaggistica.

Il Sud Italia rimane indietro nella cultura della bicicletta, con città come Reggio Calabria e Catania che registrano le densità più basse.

Le Regioni più bike-friendly d’Italia

L’Italia settentrionale domina la classifica delle regioni più bike-friendly. L’Emilia-Romagna è in testa, con quasi 200 km di piste ciclabili a Modena e percorsi iconici come la Food Valley Bike e l’Eurovelo 7.

Seguono il Friuli-Venezia Giulia, con il 34% di utilizzo della bici per lavoro o studio, e il Trentino-Alto Adige, celebre per la Ciclabile della Valle dell’Adige e i percorsi dolomitici. Il Veneto, con la Ciclovia del Sole, e la Toscana, con itinerari tra il Chianti e la Val d’Orcia, attirano cicloturisti per la combinazione di paesaggi e cultura.

Al Sud, la Puglia sta emergendo grazie a investimenti nel cicloturismo, come la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese, ma il divario con il Nord rimane evidente. Il Nord-Est registra tassi di utilizzo della bici (6,2% per lavoro, 6% per studio) molto superiori rispetto al Sud (1,2% per lavoro, 0,6% per studio).

La cultura della bicicletta in Italia è in pieno fermento, ma per consolidare questa crescita servono infrastrutture sicure, normative che tutelino i ciclisti e una “rivoluzione culturale” che superi le resistenze al cambiamento. Con il cicloturismo che genera ricchezza e le città che si trasformano, la bici si candida a essere il futuro della mobilità italiana.

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