Mostre Vite salvate della LAV
Arte - Cultura

Vite salvate, il viaggio attraverso l’Italia che racconta il riscatto degli animali

Tempo di lettura: 2 minuti

Un percorso visivo ed emozionale che attraversa città, quartieri e coscienze per ricordarci che ogni vita merita rispetto, cura e libertà

La mostra Vite salvate, frutto della collaborazione tra LAV e l’iniziativa artistica Re-Versal di Franco Marabelli, continua a crescere e a muoversi. Dopo il debutto alla Fondazione Luciana Matalon di Milano lo scorso maggio e la prima tappa a Padova, il progetto è ora in viaggio attraverso l’Italia grazie all’impegno delle sedi locali LAV. Un viaggio che non è soltanto geografico, ma soprattutto culturale, nato per avvicinare sempre più persone al tema del rispetto degli animali e al valore del lavoro quotidiano svolto dall’associazione.

L’arrivo a Bologna e l’apertura ufficiale

La nuova tappa si è aperta a Bologna, con l’inaugurazione tenutasi domenica 16 novembre presso la Casa di Quartiere 2 agosto 1980, nel cuore del quartiere Porto–Saragozza.

La mostra resterà visitabile fino al 30 novembre, ma l’esperienza bolognese non finirà qui: Vite salvate si sposterà nei mesi successivi in vari quartieri della città, rendendosi accessibile a un pubblico sempre più ampio fino al 10 marzo 2026.

Un racconto autentico attraverso immagini reali

Ogni scatto esposto porta con sé una storia concreta. Le fotografie sono state realizzate dal reporter LAV Andrea Morabito durante interventi dell’Unità d’Emergenza o nel corso delle attività quotidiane dell’associazione. A emergere è la vita degli animali strappati allo sfruttamento, all’abbandono, alla sofferenza.

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Le immagini seguono un percorso narrativo articolato in quattro sezioni: il dramma e la liberazione degli animali nei circhi, la lotta contro la sperimentazione animale con il salvataggio dei beagle, dei macachi e delle scimmie marmoset dai laboratori Aptuit, la realtà dei rifugi di Alviano e Castiglione del Lago e, infine, gli interventi in emergenza come quello avvenuto durante lo sgombero delle Vele di Scampia nel 2024.

Una testimonianza che vuole diventare voce collettiva

Il progetto non è solo un’esposizione fotografica, ma un atto di consapevolezza e di denuncia. La mostra nasce con l’obiettivo di dare voce a chi non può raccontarsi, restituendo dignità agli animali liberati e ricordando quante storie rimangono ancora nell’ombra. “Con questa mostra vogliamo far conoscere il nostro lavoro anche fuori dai circuiti tradizionali – afferma la sede LAV di Bologna – Ogni animale salvato è una storia di riscatto, ma anche una denuncia delle ingiustizie che molti altri ancora subiscono ogni giorno.

Una rete che si espande e invita alla partecipazione

Attraverso la collaborazione con le sedi locali LAV, Vite salvate è ora disponibile per essere ospitata in scuole, biblioteche, spazi culturali, eventi e realtà che desiderano sensibilizzare il pubblico sul tema dei diritti animali. La mostra diventa così uno strumento condiviso, un contenuto culturale che può viaggiare su richiesta e trasformare luoghi ordinari in spazi di riflessione.

Chi desidera portare Vite salvate nella propria città può contattare la referente LAV Sarah Tarantino all’indirizzo s.tarantino@lav.it.

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